Dragon Manga & Fushigi Yuugi Forum

Dragon Manga & Fushigi Yuugi Forum (http://www.fushigiyuugi.it/forum/index.php)
-   Generale (http://www.fushigiyuugi.it/forum/forumdisplay.php?f=18)
-   -   Considerazioni sull'animazione moderna (http://www.fushigiyuugi.it/forum/showthread.php?t=6353)

Valo 14-03-2014 13:32

Considerazioni sull'animazione moderna
 
N.B. Non so se sia la sezione giusta.

La serie Sakurasou no Pet na Kanojo mi ha spinto a riflettere sull’evoluzione dell’animazione nipponica degli ultimi anni. Alcune considerazioni le avevo già elaborate leggendo spesso di fan - italiani/europei - che negli ultimi tempi si lamentavano perché:

‘ormai gli anime giapponesi sono tutti uguali’ (ne vengono sfornati a bizzeffe ogni anno e per tutti i palati, quindi questa omologazione non la vedo)

‘ormai gli anime giapponesi sono pensati solo per gli Otaku (intesi alla giapponese maniera)’ - (E per chi li dovrebbero fare, per i fansubber europei che non versano una lira nelle tasche dei produttori? - cmq anche in questo caso vale la considerazione precedente).

‘ormai gli animatori giapponesi hanno esaurito le idee - (Qui ci si è messo anche Myazaki a rincarare, secondo me inopportunamente, la dose. Le opere di Shinkai, Onuma, Shinbo, per citare alcuni innovatori in tema di regia, ma anche dei nuovi astri del Ghibli come Yonbebayashi, sono di ottima qualuità).

‘ormai gli anime giapponesi fanno o non fanno … (non si capisce cosa dovrebbero fare)’ ...

Credo sia tipico del costume italico-latino questa specie di Passatofilismo (passatemi il termine, anche se credo ne esista un apposito che in questo momento non ricordo), cioè il si stava meglio quando mio nonno andava in bicicletta nel paese vicino perché non c’era il tram – ergo, gli anime di una volta erano incontroveribilmente meglio di quelli di adesso, solo perché venivano fatti ‘una volta’ -, alla quale si associa un'indole perennemente scontenta e critica(da pelo nell'uovo).

A mio personale parere, e qui credo scatenerò un mezzo inferno, l'animazione nipponica degli ultimi dieci anni è complessivamente migliore di quella precedente (per intenderci quella della nostra infanzia e anche prima). Meno puntate, cura dei dettagli maggiore e varietà di prodotti enorme. Inoltre anche i tanto vituperati Fanservice e Moe li trovo più che piacevoli, se ben dosati (e sostanzialmente nei tanti prodotti che ho visto è stato quasi sempre così).

Ho infine un personale criterio per giudicare questi prodotti. Al di là delle caratteristiche tecniche o della complessità/profondità della storia, le serie che amo devono soddisfare un requisito fondamentale: emozionarmi (comici, drammatici, horror, romance - non vi è distinzione).
Ebbene, nonostante l'età non più fanciullesca/adolescenziale, e la buona quantità di serie già confluite nel mio background, io mi emoziono più con molte serie attuali di quanto non facessi con quelle viste da bambino/ragazzino ...

marco 17-03-2014 19:52

Riferimento: Considerazioni sull'animazione moderna
 
il fatto del emozionarti meno è una questione strettamente personale. Nei manga come nel animazione sta uscendo qualsiasi cosa in quantità industriale, non badano più alla qualità, ma pensano a vendere un po' di ogni prodotto.
Oggi secondo me è più difficile scegliere una buona serie animata, c'è ne una quantità maggiore di anime, ma spesso sono ripetitivi e poco innovativi.
La grafica attuale non ha logicamente confronfonto e paragone con quella vecchia, però i pilastri del animazione a mio parere rimangono i vecchi anime dei vari miyazaki , akira, ghost in the shell ,evangelion etc.. dove si creava un'atmosfera particolare, e in qualche modo lo spettatore riesce a diventare parte di un opera.
8--)

Valo 18-03-2014 12:26

Riferimento: Considerazioni sull'animazione moderna
 
Lungi da me l'idea di innescare un dibattito su quale scuola o epoca di animazione sia meglio (dopotutto io amo Myazaki e adoro Evangelion, oltre ad essere cresciuto con i vari Saint Seiya, Kenshiro, Maya, Alpen Rose, Lady Oscar, Touch, ecc, che, assolutamente, non rinnego).


In realtà volevo esclusivamente sottolineare un vezzo comune soprattutto alle italiche genti (che poi è frutto di un certo modo di intendere il mondo da parte degli occidentali), cioè l'ergersi a profondi conoscitori oltre che a giudici morali solo sulla base delle proprie personali convinzioni. In poche parole stiamo parlando dei classici preconcetti in procinto di trasformarsi in stereotipi.

One Piece vende 2.000.000 di copie ad uscita in Giappone; ebbene One Piece a me non piace (per non dire che mi fa schifo ...), ma non mi sognerei mai di definire i Giapponesi deficienti o incompetenti solo perché comprano in massa One Piece. Sull’animazione moderna invece vi è una presa di posizione preconcetta in molti post letti in giro ultimamente (e che ho cercato di riassumere nell’elenco di apertura del topic). Addirittura sembra quasi passi l’idea che i giapponesi non capiscano nulla di animazione giapponese!


Passando al dibattito sull’industrializzazione di questo mercato dell’intrattenimento, sarei cauto a definirla un male. Innanzitutto i nipponici hanno sempre prodotto tanti anime e manga di diverso genere e supposta qualità anche negli anni ‘70-’80-’90 (ma non c’era internet e quindi molti di questi titoli ci sono perlopiù sconosciuti). Dunque questo settore ha sempre agito in un’ottica industriale anche se, oggi come allora, di respiro soprattutto locale.
Inoltre non è che la cultura di massa (o se vogliamo chiamarla pop) sia di per sé una cosa negativa (non facciamo i radical chic), anche perché io questa stereotipizzazione dei generi la riscontro solo fino ad un certo punto. Se un anime o un manga è Shoujo, ci si aspetta di ritrovarvi delle caratteristiche comuni ad altri Shoujo; lo stesso dicasi per gli Shonen o altri generi. Il segreto sta in come questi ingredienti vengono cucinati (profondità della storia, qualità grafica, qualche innovazione che esula dal canovaccio), ma non è che mi aspetto chissà cosa se ho deciso di comprare uno Shoujo …


Se in patria sfornano tanti prodotti di questo tipo (e, ribadisco, i generi sono diversi, quindi i gusti di ognuno dovrebbero essere salvaguardati), bhè significa che piacciono e vendono. Non penso che sia una brutta cosa o automaticamente un’etichetta dequalificante.


Per quanto concerne i criteri di giudizio, è normale che l'emozione sia un parametro personale. Inoltre anche l'esperienza, altro fattore strettamente individuale, spesso mi ha fatto e mi fa propendere per delle scelte di gusto a scapito di altre. E infine come non citare un ulteriore aspetto fondamentale, cioè lo stato d'animo che si ha nel momento in cui ci si approccia ad un'opera. Definire la bontà o meno di un qualcosa, ancor più se parliamo di differenze minime, è quasi sempre frutto di varie combinazioni la maggior parte delle quali casuali e quasi del tutto indipendenti.


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 13:22.

Powered by vBulletin® versione 3.8.4
Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
www.fushigiyuugi.it