Discussione: Chie Shinohara
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Vecchio 26-07-2006, 21:46
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Seiryuu Fan
 
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Predefinito Chie Shinohara

Avete letto niente di questa autrice? Io anatolya story e Il sigillo azzurro ed adoro entrambe le opere^^

Posto un èpiccola biografia presa dal sito Shoujo manga net.




Nata il 15 Febbraio di un anno non precisato nella prefettura di Kanagawa, Chie Shinohara ha debuttato nel 1981 con "Akai Densetsu" (La leggenda rosso sangue) per la Shougakukan. Prosegue con la realizzazione di storie brevi, poi raccolte nella serie "Shinohara Chie Kessaku" (formata dai quattro volumi: Houmonsha wa Mayonaka ni; Mokugekisha ni Sayounara; Nani ka ga Yami de Mite Iru; Sanninme ga Kieta). Come molte altre sue colleghe, quest'autrice ha scelto nei manga la strada dell'horror (nel suo caso mista al romance), proseguendo in tal senso la via iniziata da Masako Watanabe (storica autrice degli anni '60 che per prima ha introdotto le tematiche horror negli shoujo manga) e seguita da moltissime altre, tra cui Suzue Miuchi. Il pubblico premia da subito la sua scelta: "Yami no purple eye", la sua prima opera di lungo respiro, vince nel 1987 lo Shougakukan Manga Award. Comincia allora lo sfruttamento multimediale delle opere sfornate dalla prolifica Shinohara, che si mostrerà sia ispirata dall'immaginario horror occidentale (la donna-leopardo) che orientale (gli Oni con "Ao no fuuin"). Interessante notare come per la Shinohara l'orrore, inteso come soprannaturale e non, anziché qualcosa di esterno, proviene piuttosto dall'interno: al posto della tradizionale eroina minacciata dal mostro di turno, sono proprio le sue giovani protagoniste a dover fare i conti con il mostro che è in loro. Ma, a differenza di quanto accade secondo certa tendenza narrativa contemporanea (Clive Barker, Anne Rice, Poppy Brite), i protagonisti della Shinohara non abbracciano completamente la loro "doppia" natura e in qualche caso lottano per tornare "normali", il che tiene a debita distanza la Shinohara dal gotico contemporaneo. Inoltre l'autrice dimostra di non sapersi destreggiare solo con l'horror: le sue storie imboccano spesso la strada del thriller, pregiandosi di un buon e collaudato uso della suspence. Nel 1995 la Shinohara abbandona le tematiche horror che pure le avevano regalato la celebrità per affrontare invece il romanzo d'ambientazione storica: con "Sora wa akai kawa no hotori", noto anche come Anatolia Story, l'autrice ha portato avanti per sette anni uno dei più famosi e popolari long-seller della Shougakukan, che recentemente è riuscita a concludere. In quest'opera lo stile grafico, semplificato, è tutto al servizio di una narrazione che non lesina forti rappresentazioni (sangue, sesso e violenza), pur rimanendo negli ambiti del target della rivista su cui era serializzato. Parallelamente alla sua attività di fumettista, la Shinohara si è cimentata anche come scrittrice di romanzi (horror): a partire dal 1991 ha firmato infatti i sei volumi di "Kaette kita musume" (La figlia che ritorna), sempre per la Shougakukan, ristampati nel 2000. Nel dicembre 2003 è cominciata su Betsu-comi una sua nuova serie, "Mizu ni sumu hana -Romance of Darkness", in cui l'autrice sembra tornare alle tematiche horror-thriller.

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