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Vecchio 15-12-2010, 14:59
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Stop a manga e anime troppo spinti

GIAPPONE

Tokyo contro il sesso estremo dei manga
Giro di vite sui fumetti troppo violenti. Industria e artisti parlano di censura


MILANO – Stop a manga e anime troppo spinti. Tokyo si scaglia contro i fumetti piccanti e spesso bizzarri, famosi in tutto il mondo e celebrati dagli appassionati del genere. Le acclamate strisce giapponesi con storie relative a scene esplicite di sesso, ma anche stupri, incesti e altri crimini sessuali, non potranno più essere venduti ai minori di 18 anni. Lo hanno deciso le autorità della metropoli, che adesso vengono accusate dall'industria dei manga di aver operato una vera e propria censura.


DIVIETO - I fumetti in Giappone sono una cosa seria. L'assemblea metropolitana della capitale ha approvato nelle ultime ore un apposito regolamento per frenare quella che ormai sembra sia diventata una tendenza fuori controllo e (potenzialmente) pericolosa. Soprattutto per i più giovani. L'ordinanza comunale, che entrerà in vigore dal prossimo luglio, vieta in sostanza la vendita e la distribuzione di pubblicazioni considerate nocive e di materiali che «stimolano la sessualità, incoraggiano la crudeltà e/o potrebbero portare al suicidio o comportamenti criminali» alle persone con meno di 18 anni di età. Nel mirino sono finiti i cosidetti sex comics che «esaltano eccessivamente gli atti sessuali», quali stupri e altre violenze, o il sesso tra i famigliari.


LA PROTESTA - Il divieto non è affatto piaciuto ad autori ed editori. Che, senza mezzi termini, parlano già di censura e condannano l'azione definendola «una violazione della libertà di parola che frena innanzitutto la creatività». Per cercare di mitigare le proteste le autorità di Tokyo hanno tuttavia incluso una speciale clausola, non vincolante: l'ordinanza verrà infatti applicata «attentamente», prendendo comunque in considerazione tutte quelle «forme di espressione sociali e artistiche». Il provvedimento, che era stato proposto dal governatore della città, il conservatore Shintaro Ishihara, prevede una multa di 300 mila yen (circa 2.700 euro) per chi infrange la legge.


L'INTERVENTO DEL PREMIER - Nel frattempo dieci case editrici giapponesi, tra queste la conosciuta Shueisha, hanno annunciato di voler boicottare il prossimo Tokyo International Anime Fair, uno degli appuntamenti più importanti del settore, in programma a marzo 2011 e sponsorizzato proprio dal governo centrale. Nella polemica, che sta animando blog e forum, è intervenuto anche il primo ministro giapponese, Naoto Kan. Dal suo blog ha chiesto «uno sforzo da parte di tutti», sottolineando che «l'educazione dei giovani nipponici e la promozione dei manga e anime a livello mondiale hanno la stessa importanza». Ha aggiunto di sperare che la nota manifestazione di Tokyo non debba per questo essere cancellata.

Elmar Burchia da Corriere.it


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