ieri finalmente ho visto Ikigami...
...mi sono commossa tanto!! bel film, mi è piaciuto, mi ha trasmesso molte emozioni ma mi ha anche angosciato parecchio...non in senso negativo però, cioè mi ha fatto talmente tanto calare nei panni dei "prescelti" che ho vissuto con loro la stessa angoscia, la stessa tristezza, la stessa paura...e mi ha fatto più volte domandare cosa avrei fatto io al loro posto.
sorvolo sulla questione della "legge della prosperità" che ho trovato, ovviamente, un'emerita cavolata e mi concentro sulle storie raccontate. Anche a me quella che è piaciuta di più è stata la prima. pure quella dei fratelli mi è piaciuta molto ma l'ho trovata un pò banale rispetto alla prima.
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sarà stato l'effetto sorpresa, sarà stato il racconto di una bella amicizia che come spesso accade nella realtà viene messa in discussione per interessi materiali, sarà stato il racconto di una passione e di un sogno tipicamente giovanile, sarà stata la canzone (dal testo bello e significativo), sarà stata il modo in cui muore il ragazzo...ma alla fine di quella storia mi è spuntata la lacrimuccia.
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Shota mi è piaciuto (bruttissimo in questo film...quella pettinatura non gli donava per niente
). secondo me, fin dall'inizio è riuscito ad esprimere i dubbi, le incertezze, le perplessità prima in modo velato e poi in modo sempre più evidente conservando però la rigidità e la freddezza che il suo personaggio gli imponeva.
particolare il modo in cui sono stati descritti gli apparati burocartici e amministrativi che gestivano "la legge della prosperità".l'ambiente freddo, rigido, cinico è stato sottolineato dagli ampi spazi asettici, scuri, geometrici (anche nella disposizione delle scrivanie) e dal personale quasi robotico, tutti uguali, tutti vestiti di nero (sembravano becchini infatti
). agghiacciante la scena in cui
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Satoshi, nella 3 storia, chiama al telfono l'ufficio per sapere spiegazione sull'avviso pervenotogli e la voce della segreteria con nonchalance gli comunica che si tratta della notifica dell'"Ikigami", manco fosse una raccomandata postale! 
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a mio parere l'autore del manga da cui è tratto il movie si è "eclissato", tanto per usare un termine ke attinge al verismo  , nel senso ke non si capiva se approvava quella legge oppure disapprovava, a volte pendeva per entrambi i lati, lasciando al lettore/spettatore la possibilità di scegliere da sè.
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non so, io non ho avuto questa impressione. secondo me, proprinandoci quelle storie strappalacrime in un certo senso ha espresso il suo pensiero.