Visualizza messaggio singolo
  #7  
Vecchio 03-10-2017, 18:53
L'avatar di Chiaretta
Chiaretta Chiaretta non è connesso
Super Moderator
 
Data registrazione: Apr 2006
Messaggi: 7,804
Angeli del Forum 
Predefinito Riferimento: Università di torino: Al via il primo corso di traduzione manga

Originalmente inviato da Valo Visualizza messaggio
nell'articolo si parla esplicitamente di 'professionisti del settore' necessari perché in Italia arrivano 20 manga a settimana (?).
Si be', non so se siano cifre che racchiudono uno spettro più ampio di manga + comic + graphic novel o se sia semplicemente una cifra gonfiata o inventata

iniziative del genere me le aspetterei di più dai corsi organizzati da strutture private come l'Istituto di Cultura Giapponese di Roma che ho frequentato per un periodo
Io non ho frequentato l'Istituto di Cultura Giapponese, lo conosco un po' perchè c'è anche a Torino e ho sentito parlare dei corsi, quindi sicuramente non ho una visione corretta della situazione, però la mia sensazione è che in un Istituto del genere i corsi di giapponese siano soprattutto "base" (dimmi pure se sbaglio), attireranno probabilmente una nicchia molto interessata, ma con relativamente poche ore di lezione al mese penso ci vogliano parecchi anni prima di poter arrivare a un livello tale da potersi cimentare con le traduzioni della lingua dei manga, che è tutt'altro che semplice se non si padroneggia già la forma comune. Se c'è un numero troppo ristretto di potenziali studenti con un giapponese piuttosto avanzato, è dura far attivare un corso.
Alla magistrale dell'università di Torino, in teoria, gli alunni dovrebbero avere un livello tale da poterlo affrontare e se rendi magari pure il corso "obbligatorio" per arrivare ad avere il numero di crediti necessario (in 5 anni ho avuto solo 2 materie a scelta, tutti gli altri corsi, specie linguistici, sono sempre stati fissi), i costi dell'attivazione sono belli che coperti.
Secondo me ha giocato molto la possibilità di ammortizzare i costi con semplicità e anche chiaramente il fatto che Coci è un super nerd e il professor Calorio (non è stato un mio insegnante, è arrivato quest'anno penso) evidentemente anche era già navigato nell'ambiente dell'editoria dei manga e quindi si son trovati facilmente d'accordo e via.

un'Università che, volente e nolente, uno sguardo serio alle possibilità professionali dei suoi studenti dovrebbe darlo (vabbè siamo in Italia dove notoriamente preparazione accademica ed esigenze del mondo professionale sono due universi completamente scollegati).
mi accodo con amarezza alla tua considerazione.
Probabilmente un corso di giapponese con focus sull'interpretariato sarebbe ben più attinente alle necessità degli studenti, ma anche qui, per fare poi l'interprete 9 crediti non bastano certo per accreditarti come professionista, quindi avranno ripiegato su un modo per attirare iscritti.

Ultima modifica di Chiaretta : 03-10-2017 alle ore 18:55.
Rispondi citando