Originalmente inviato da Chiaretta
Ho letto su fb il messaggio di J-POP [ https://www.facebook.com/JPopManga/p...40367?fref=nf] e anche leggiucchiato le lunghe polemiche che ne sono seguite...
Insomma, mi rendo conto adesso di essere davvero fuori dal mondo dei manga perchè non mi ero accorta che ci fossero così tante serie interrotte in modo più o meno evidente...
 Non che le poche serie che seguo io non siano spesso in pausa di pubblicazione, ma di tutte queste serie J-POP non ne conoscevo nemmeno una 
Non so bene che opinione avere sulla faccenda: sicuramente l'editore ha peccato in questi 3 anni di mancanza di trasparenza verso i propri lettori, riguardo non solo alle serie Kodansha, ma in generale, riguardo tutti i loro manga misteriosamente spariti nel nulla, però è anche vero che non avrebbe avuto alcun senso (anzi, sarebbe stato da sciocchi) anticipare pubblicamente fin dall'inizio delle trattative (finite male) che c'erano dei problemi.
Se avessero risolto positivamente, si sarebbero tirati la zappa sui piedi in anticipo.
Quindi chiaramente capisco la rabbia dei lettori, però mi chiedo anche sarebbe stato possibile non scontentare nessuno e penso di no.
Anche volendo tornare indietro al 2012, iniziando sin da allora interrompendo delle serie "costose", ci sarebbe stato comunque malcontento...
 che brutta situazione, l'editoria italiana (in generale) mi preoccupa un sacco. |
Delle opere in questione seguo solo A town where you live che attualmente sto leggendo e amando all'inverosimile. Sabato mattina ho recuperato in blocco i volumi che mi mancavano (spesa non indifferente) e nel pomeriggio ho letto la prima notizia in merito alla rottura tra Kodansha e GP/JPOP (sfiga, nazismo alle stelle!
).
Detto questo anche per i manga vigono le regole di qualunque mercato: se incrini la fiducia che i clienti hanno in te, poi è molto difficile riconquistarla. Molto spesso si arriva addirittura alla modifica del nome e del marchio.
JPOP non è nuova a questi capitomboli (per usare un eufemismo), io stesso l'ho già provato con Blood Alone, il primo manga in assoluto che acquistai, interrotto improvvisamente dopo 4 numeri per 'problemi con le licenze'.
Nel momento dell'acquisizione di GP, JPOP avrebbe dovuto rinunciare a quelle licenze poichè, da ciò che ho capito, avevano quotazioni eccessive rispetto al loro mercato. A quel punto altre case editrici più strutturate come Star Comics o Planet, le avrebbero potute rilevare. Invece hanno pensato bene di sfruttare la cosa per togliere eventuali prodotti alla concorrenza, sperando in un'ipotetica rinegoziazione con Kodansha che - come tutti gli operatori del mercato sanno - è il produttore giapponese più rigido a riguardo.
Hanno provato la furbata e hanno fallito con grande nocumento del loro marchio, delle finanze dei lettori e in generale dell'intero mercato manga italiano. Vedo poche giustificazioni in tutto ciò.
P.S. Sono un fan di Seo e spero dunque che Star Comics, che già edita Suzuka, rilevi e continui la serializzazione di A town where you live
