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Vecchio 26-06-2008, 12:15
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Suzaku Fan
 
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Predefinito Riferimento: I Cavalieri dello Zodiaco

... per uno come me, praticamente cresciuto a pane e Saint Seiya, fa male leggere delle speculazioni, vere o presunte, legate al marchio de I Cavalieri dello Zodiaco, e ancor di più constatare le stime, vere o presunte, sulle scarse vendite dei manga e sui bassi ascolti della ennesima riproposizione televisiva.

Puntualizzo che non ho mai letto il manga di Saint Seiya (anche se vorrei leggere l'episode G, Lost Canvas e Next Dimension), quindi la mia più che decennale esperienza si fonda soprattutto sull'anime (pur conoscendo le principali differenze che intercorrono tra i due), e su tutto l'universo connesso al fenomeno cavalieri.

Ora nessuno può negare che il fenomeno Saint Seiya abbia rappresentato tanto, dando un enorme contributo allo sviluppo della cultura manga/anime in Europa e nel nostro Paese agli inizi degli anni '90. Il mito dei cavalieri ha infatti rappresentato un'innovazione sia per la tecnica di narrazione (trama, seppur ripetitiva nelle prime 3 saghe, ma innovativa rispetto agli esempi anime precedenti - soprattutto i robottoni -, data la velocità dell'azione, e soprattutto la profondità della descrizione di storie e personaggi), che per il background di riferimento (miscelare valori e azioni stoiche, japanese, con miti, tradizioni e concetti appartenenti alla storia classica del pensiero europeo non è da poco per i "da sempre nazionalisti" giapponesi; la magnifica trovata delle armature di estrazione epica, dalle quali si dipanano storie e miti che, ne sono convinto, hanno spinto più di una persona ad interessarsi a mitologie, saghe e leggende varie). Nessuno può negare che, a distanza di più di vent'anni, Saint Seiya continui a rappresentare un vero e proprio fenomeno di costume che forse sarebbe riduttivo limitare al concetto di manga ed anime.

Saint Seiya ha anche le sue pecche, la ripetitività della trama delle tre saghe appunto, ma anche palesi punti d'incongruenza lungo la storia con personaggi artificiali che appaiono e scompaiono all'improvviso, ma credo che il suo più grande difetto sia stato indotto e assolutamente non contemplato nell'originalità dell'opera. Il mito di Saint Seiya ha cominciato a tramontare in Italia con l'ascesa ed il nuovo adattamento effettuato per le reti mediaset. Già di per se una serie di fine anni ottanta che parla di onore, valore, amicizia, sentimenti e gesta cavalleresche ed anche un pò di fanatismo religioso mal si sposa con i canoni "teenager 2000"; a ciò va poi aggiunta la resa della storia con adattamenti, tagli, cesure, dialoghi che hanno imbruttito un'opera che molti della mia generazione hanno trovato splendida nella sua primissima versione. Il risultato di tale scempio ha fatto si che coloro come me, legati al mito dei Cavalieri, quasi si rifiutino di rivedere il massacro perpetrato da mediaset (preferendo altre fonti mediatiche), mentre le nuove leve, dopo aver assistito alla prima riproposizione di qualche anno fa, non sono spinti dalle solite repliche di un prodotto difficile, preferendo la maestosa inconsistenza, Dragon Ball Style.
Un altro errore della mediaset è stato cmq il voler replicare le intere tre saghe (molto lunghe) a giorni alternati (!) con dilatazione immane dei tempi, anziché proporre la saga di Hades - prevista in un primo momento al termine delle dei primi 114 episodi(!) - a breve.

Capitolo Hades: è sicuramente la saga più bella, di pari intensità rispetto alla corsa alle 12 case. Un’innovazione sia dal punto di vista della trama (non più Atena in pericolo, salviamo Atena, Atena salvata, ma molto più complessa) che della tecnica dei disegni; una serie very dark, oscura, ma densa di riferimenti e sensazioni in puro style CAVALLERESCO. Una nuova opera da non perdere che rinverdisce il mito dei saints, strizzando l’occhio non solo alla classica cosmogonia ma anche, se non soprattutto, al grande genio del nostro Sommo Poeta, Dante Alighieri.


... mamma mia quanto ho scritto ...
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