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Museo del Cinema di Torino, tre settimane con l'animazione giapponese

Riprendiamo l'articolo/segnalazione de LASTAMPA.it:

16/09/2009 - MUSEO DEL CINEMA - DA OGGI LA RASSEGNA SUI MANGA
Tutto sui cartoon giapponesi fra inediti d’autore e anteprime
Daniele Cavalla

TORINO

Tre settimane con Goldrake e i suoi eredi. Il Museo Nazionale del Cinema organizza da oggi a mercoledì 7 ottobre alla multisala Massimo la retrospettiva «Manga Impact. Il mondo dell’animazione giapponese», rassegna accolta con favore da critica e pubblico in agosto alla presentazione al Festival di Locarno. Si tratta del primo omaggio europeo alle opere firmate dai maestri nipponici.

L’articolato programma di iniziative fornisce un’imperdibile occasione per gli appassionati di vedere o rivedere quelli che sono ormai considerati come i classici del genere, insieme a numerosi inediti. Film di autori affermati, lunghi e cortometraggi, nonché serie televisive di successo per un totale di una sessantina di titoli caratterizzano il fitto cartellone torinese. Appuntamento quotidiano nella sala Tre del locale di via Verdi 18, i biglietti d’ingresso com’è consuetudine per i cicli che caratterizzano la programmazione del cinema del Museo costano cinque euro e cinquanta centesimi.

La manifestazione si apre oggi con due antologie in sala Uno: alle 16,30 «Pop Impact», alle 18 «Art Impact»; alle 21, invece, il regista Koji Morimoto presenta «Genius Party Beyond», il nuovo film antologico prodotto dallo Studio 4°C con un episodio da lui diretto, autore universalmente noto come uno dei nomi di punta del cinema giapponese contemporaneo, all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi linguaggi e nuove estetiche. Morimoto è stata una delle figure principali che hanno partecipato al progetto di Animatrix, l’esperienza d’animazione legata alla produzione del film di culto dei fratelli Wachowski «Matrix» con protagonista Keanu Reeves.

Domani alle 20,45 è invece la volta dell’anteprima nazionale di «Il mio vicino Totoro» di Hayao Miyazaki, film del maestro dell’animazione giapponese datato 1988 ma sino ad oggi inedito in Italia prima dell’intervento della Lucky Red che ne ha acquisito i diritti e lo distribuisce nei cinema nazionali a partire da venerdì 18 settembre. La storia racconta delle sorelline Satsuke e Mei (11 anni la prima, 4 la seconda) che si trasferiscono insieme al padre in una nuova casa, in campagna, in attesa che la madre venga dimessa dal vicino ospedale. Per le due bambine comincia un viaggio alla scoperta di un nuovo mondo, abitato da creature fantastiche: dai nerini del buio, spiritelli della fuliggine che occupano le vecchie case abbandonate, visibili solo agli occhi dei bambini, a buffi esseri di pelo di varie dimensioni, tra cui Totoro, una creatura grigia e morbida dall’aspetto un po’ pittoresco, una sorta di incrocio tra un orso e un grosso gatto. Totoro è uno spirito buono della foresta, colui che porta il vento, la pioggia, la crescita. Miyazaki è uno degli autori nipponici più premiati, Leone d’Oro alla carriera alla Mostra di Venezia 2005 e premio Oscar per «La città incantata». Unico spettacolo alle 20,45, biglietti a cinque euro.

In contemporanea alla rassegna cinematografica, la Mole Antonelliana ospita una mostra comprendente una quarantina di manifesti di film (giapponesi e italiani), una ricchissima selezione di action figures (i pupazzi che riproducono, in dimensioni e forme diverse, i protagonisti delle serie più popolari), provenienti direttamente dagli studios giapponesi e da collezionisti privati. La manifestazione è a cura di Grazia Paganelli e Stefano Boni.

L’inizio dell’industria delle anime risale al 1963, precisamente al 1 gennaio, data in cui in Giappone andò in onda la prima puntata della serie televisiva «Astro boy», trasmessa in bianco e nero dalla tv di stato Nhk. In occidente lo sviluppo delle anime è datato sia sul piccolo che sul grande schermo Anni Ottanta, mentre nel decennio successivo s’importarono nel nostro Paese ben 350 serie. E a proposito di Italia, il primo cartoon proveniente dal Giappone trasmesso fu nel 1976 «Barbapapà», mentre due anni più tardi seguì un altro successo della televisione per bambini quale è da considerarsi «Heidi».
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