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  #1  
Vecchio 28-02-2012, 13:13
L'avatar di yuina
yuina yuina non è connesso
Suzaku Fan
 
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Predefinito Tracce di me (Ayashi no Ceres FF)

Questa è una FF particolare, uno dei persnaggi Yuina Hotori (si non mi sono sforzata molto per cercare un nome, ho preso direttamente quello di Angel Dust a cui ho ispirato il mio nick)), anzi la protagonista , sono io, che grazie ad un desiderio espresso alle stelle cadenti riesco ad entrare nel manga di Ayashi no Ceres... Purtroppo non avevo ancora letto tutto il manga D... buona lettura


__________________________________________________ __________



Notte di San Lorenzo. Quante volte da piccolini ci dicevano di esprimere un desiderio quando si vedeva una stella cadente? Poi quando si cresce si capisce che è solo una favola e nonostante tutto, si continua a credere che quei corpi celesti così luminosi, lontani e misteriosi possano, realizzando i nostri desideri, portarci la felicità. Ed io, non ero da meno. Anche quest'anno mi trovavo a mare con i miei amici. La solita comitiva, i soliti amici da quando si è bambini. Si cresce e ci si consola a vicenda. Ma tutto quello ormai non mi bastava più. Mi sentivo rinchiusa nelle abitudini. Tutti i sabati uscita di gruppo, il giovedì film a casa di Francesca, lunedì compiti da Matteo... Non ero stanca ma...volevo variare. In qualche maniera mi sentivo più vicina ai personaggi dei manga che leggevo, oppure dei film che vedevo o ancora dei personaggi dei libri che leggevo e non alla mia vita reale.
Dopo il suggestivo fuoco in spiaggia, il rituale bagno a mezzanotte ci sdraiammo tutti nei sacchi a pelo e osservammo il cielo nero nero come la pece.
- Quest'anno vincerò di nuovo io! - urlò Serena concentrandosi sul firmamento
- Non credi che con tutta la fortuna che ti ritrovi sia meglio lasciare le stelle cadenti a chi ne a più bisogno! - aggiunse Matteo sedendosi a fianco a lei
- La fortuna non basta mai nella vita -
- Serena mi dispiace, ma quest'anno mi sento moolto sfortunata. Così sfortunata da farmi cadere una stella in testa. Di conseguenza sarò io a vincere la gara di maggiore avvistamento di stelle perchè mi cadranno tutte addosso - le risposi
A quel punto ci fu una risata generale. Eh già, con la fortuna che mi ritrovo... ma improvvisamente ecco un bagliore molto forte nel cielo. Una stella cadente con una lunga scia e tutti erano girati verso di me. Eccola, la mia stella cadente, tutta per me, finalmente. Ti prego affido a te il mio desiderio più nascosto e impossibile, vorrei vivere in un manga.
Una frattura...sentii, dopo aver pensato quelle parole una specie di frattura, dentro e fuori di me, guardai in alto, oh no! Il cielo, il cielo stava cadendo a pezzi! Guardai tutto ciò che mi circondava sgretolarsi quasi terrorizzata. Ma... ma...questo deve per forza essere un sogno...ma quando ho incominciato a sognare?!
Aprii gli occhi un poco confusa. Che brutto sogno...mi dovevo svegliare subito per chiamare Serena e raccontarlo. Cercai il cellulare sotto il cuscino e non c'era... Ma dove cavolo lo avrò lasciato, pensai. Mi alzai e cercai l'interruttore della luce. Mi sembrava che il letto fosse praticamente appoggiato a terra. Come sia possibile che i piedi avessero ceduto? Una volta accesa la luce tutto mi fu più chiaro. Quella non era la mia stanza! Oh cavolo! Nella mia testa incominciavano a girare tanti pensieri. Forse il sogno e il fatto di ritrovarmi in un letto che non era il mio dipendevano dal fatto che la notte scorsa avevo bevuto. Per forza, devo aver bevuto fin troppo per arrivare a tutto questo! Oh no! Qualcuno mi svegli ancora. Non ricordo assolutamente nulla! Ci manca solamente che adesso entra un uomo qua dentro. La mia prima volta! Avrei voluto almeno ricordarmela!
Qualcuno bussò, inquietando i miei pensieri ancora di più, ecco è lui! Il bastardo che ha approfittato del mio stato di incoscienza.
- Yuina tutto a posto? -
La mamma? Ma quella era la voce della mamma e perchè mai mi chiamava con il mio nickname? (o.o) Come era venuta a conoscenza di una cosa del genere. Lei non navigava su internet!
- Mamma? - domandai per conferma. Qualcosa non andava!
- Si piccola, apri la porta dai – mi rispose
Alla porta era attaccata una chiave, la girai e subito mia madre entrò nella stanza.
- Yuina, è tardi! Quest'ultimo anno è importante. L'anno prossimo non puoi continuare ad avere un comportamento del genere. Nessuno ti prenderà se sulla tua scheda scolastica continua ad essere macchiata dai ritardi! -
Rimasi a bocca aperta, la mamma era così gentile, troppo gentile per essere lei.
- chiudi quella bocca che non si addice ad una signorina e indossa velocemente la tua divisa, ieri te l'ho stirata e appoggiata sulla sedia. -
Dopo questa sua affermazione feci il punto della situazione, mi sono svegliata in un futon, la mia adorata mammina è gentile e cordiale e infine c'è una divisa della mia taglia sopra la sedia che aspetta di essere indossata.... Se la matematica non è un'opinione tutte queste cose sommate fanno: Veronica si trova in Giappone! Anzi per meglio dire Yuina si trovava in Giappone! Piano a piano la confusione incominciava a trasformarsi in felicità. Che bello! Non sapevo come ma mi ritrovavo nel paese che più ammiro insieme alla mia famiglia e potevo comprare tanti di quei manga!!! Bene, bene...Paghetta a me! I miei occhi furono investiti da un'ardente brama di ricchezza (che poi come poteva chiamarsi ricchezza una misera paghetta!).
- Yuina, tutto a posto? - Ancora quel nome (*-*) o cavolo, o cavolo, o cavolo, incomincia i pizzicarmi sempre più forte braccia e gambe, non era un sogno! Era la realtà. Mi fiondai davanti alla sedia della scrivania e ammirai la mia divisa La mini gonna alla marinara, la camicetta bianca e la giacca in tinta, il nastro… Stavo per avere un collasso da endorfina. Ero troppo ma troppo felice ed eccitata. Chissà quante cose ancora di questo mondo...anzi del mio mondo dovevo ancora scoprire. Mi lavai e mi vestii in dieci minuti. Ero ansiosa di vedere come mi stava addosso. Mi guardai allo specchio, wow, mi sentivo molto più bella, i miei tratti somatici erano leggermente cambiati, i miei capelli erano più lunghi e mossi scendevano sulle spalle come onde del mare e soddisfatta scesi a prendere il pullman.
Mi osservavo ancora attorno estasiata. Chissà quando mi abituerò a questo repentino cambiamento. Possibile che quella stella cadente abbia fatto tutto questo? Oppure la mia vita passata è tutto un sogno? Possibile che i postumi da post sbornia mi abbiano così confuso tanto da credere reale un sogno e un sogno la realtà? Ancora non volevo darmi una risposta. Pur di non avere una delusione decisi che per il momento era poco importante distinguere la realtà dalla finzione. Volevo godermi più possibile questo sogno prima di svegliarmi...e se non è un sogno... per la prima volta sono vogliosa di vivere. A forza di pensare e ripensare a queste cose feci un sogghigno di felicità. Per una otaku come me trovarmi qui era magnifico!!! Entrata in classe rimasi senza fiato. Tutto intorno sembrava uguale, i miei compagni, i miei professori, c'erano anche i miei amici, ma tutto, ma tutto tutto era orientalizzato. Nonostante tutto mi resi conto che, cambiata la forma, era la vita di sempre anche se, così presentata, era molto meglio.
Passarono qualche settimane e sentivo dentro di me e vacanze natalizie avvicinarsi sempre di più. Ero ancora abbastanza emozionata per il mondo che mi circondava, forse questa sensazione sarebbe svanita una volta aver visto il paesaggio attraversare il ciclo delle stagioni... e man a mano incominciai a convincermi che quella era la realtà...la mia realtà.
Un lunedì mattina la professoressa di italiano entrò in classe accompagnata da una donna sconosciuta con cui intratteneva una vivace conversazione. Per fortuna! Più la donna intratteneva la prof e più andava meglio per noi. Già era difficile sopportare due di italiano. Figuriamoci di lunedì mattina!
Dopo una manciata di minuti la professoressa ci presentò la donna sconosciuta, si chiamava Reiko ed era la rappresentante di una casa farmaceutica venuta in classe per parlarci di una malattia. I miei di compagni di classe, menefreghisti come sempre incominciarono a far finta di ascoltare quei fiumi di parole che uscivano dalla bocca della donna.
- Ragazzi, smettetela! Questa è una cosa seria. E’ stato riscontrato un virus sconosciuto in questa zona e io sono stata incaricata di portarvi l’antidoto. Vi prego. Ascoltatemi - strepitò la donna sbattendo il pugno sulla cattedra
A quel punto mi ammutolii e gli altri mi seguirono.
- Bene, adesso vi distribuirò alcuni farmaci per piacere non sprecateli perché sono le ultime fiale. Questa è una soluzione che va bevuta. Gli effetti sono immediati. -
A quel punto la donna aprì la valigetta che aveva con se e incominciò a distribuire i flaconi e tutti bevvero il suo contenuto, senza fare domande... in fondo chi avrebbe fatto domande... se era arrivata dentro la scuola vuol dire che aveva avuto il permesso del preside ma quando toccò a me non fui impulsiva come gli altri. Non la bevvi subito ma la rigirai tra i polpastrelli mentre mi perdevo tra i miei pensieri. Avevo un dejavù... Quella scena mi era famigliare, troppo famigliare per non cogliere la mia attenzione. Dove l’avevo vista?
- Allora Hatori perché non la bevi? - mi sgridò improvvisamente la donna sconosciuta. Ma che comportamento strano da parte sua
- Cosa? - sussurrai io dispersa tra i miei pensieri
- Yuina Hatori perché non prende la medicina? -
Ripeté la donna fastidiata
- Mi scusi... e che non mi sento tanto bene - risposi scocciata
Aprii il flacone e me lo avvicinai alla bocca. Nonostante tutto non riuscivo a levarmi di testa questa sensazione di famigliarità...Appena il bordo del flacone tocco le mie labbra mi fermai e mi alzai di scatto in piedi facendo cadere il flacone per terra rompendolo
- Noooo - Urlò Reiko
Mentre ascoltavo la voce di Reiko farsi sempre più confusa, io non riuscivo a comprendere ciò che mi stava accadendo. Se ciò che mi stava succedendo non è un sogno... perchè facevo parte di “Ayashi no Ceres”? Non che mi dispiaceva, ero finita nel mio manga preferito e avrei incominciato a saltellare con gli occhi a cuoricino se non fosse per il timore che di poter perdere tutto quello che tanto amavo
- Cosa hai fatto? - imprecò la donna, incominciai piano a piano a entrare nella meccanica del mondo di Ayashi no Ceres, no che per me fosse così difficile considerando che adoro quel manga, lo conosco praticamente a memoria!
Reiko...Reiko è stata mandata dai Mikage altro che casa farmaceutica.
- Opss scusate – esclamai innocentemente ma avevo fatto bene a buttare quella medicina. Quella soluzione non era un vaccino ma la sostanza prelevata dal sangue di Aya che avrebbe scatenato i poteri della dea celeste se per caso io fossi stata una sua discendente.
- Maledizione, adesso ci vorranno tre mesi per poterlo ricreare - si lamentò Reiko
- Cosa c’è, erano pezzi unici? - la istigavo...era bello avere il coltello dalla parte del manico
- Cosa hai detto? - rispose intuendo una certa sicurezza
- Niente – le risposi cercando di svignarmela. Reiko mi guardava con volto troppo minaccioso e grazie ad un particolare della mia solita vita, la campanella, mi salvai dalle grinfie di quella donna
- Bene Signorina Reiko. Adesso è meglio per noi incominciare la lezione, mi dispiace per il vaccino versato dalla Hatori. -
- Oh, non si preoccupi – Reiko tornò ad avere un'espressione gentile – Vorrà dire che torneremo per completare il servizio di vaccinazione - Mentre Reiko si allontanava dal mio banco sentii una voce lugubre “tanto non mi sfuggi”. Era Reiko rideva soddisfatta, voleva me e i miei ipotetici poteri. Quando fu uscita la lezione poté incominciare e io non feci altro che riflettere sulla situazione. Punto primo. I Mikage stanno cercando le discendenti della dea celeste di questo posto., secondo siccome nessuno ha dato segni di reazione alla “medicina” penseranno che con una buona probabilità io lo sia, e terzo... ho paura. Improvvisamente un misto di paura ed eccitamento invasero il mio corpo. Sapevo che tra poco la mia realtà sarebbe cambiata di nuovo.
Finita la giornata scolastica corsi a casa più che potevo e mi rinchiusi in stanza. Mi sdraiai sul futon e fissai le pareti della mia camera. Improvvisamente qualcosa attirava la mia attenzione. Sentivo il cuore battermi a mille. Un quadro con una cornice di legno antico, intarsiato di strani simboli.
- MAMMA!!! - Urlai con tutta la forza che avevo in corpo, da dentro al mio spirito sentivo muoversi pensieri ed inquietudini. La mamma spaventata si affrettò a raggiungermi
- Cosa è successo? - mi chiese con il fiatone
- Mamma cosa è quel quadro? - indicai il muro della mia camere
- Come non ti ricordi? Quello è il quadro della nostra antenata - mi spiegò
Il quadro raffigurava una bellissima donna del periodo edo intenta a cantare, intorno a lei tante persone che la guardavano e un uomo seduto su una specie di trono che la guardava con occhi severi e aveva in mano una veste! “Oh dio” pensai, quella era una veste piumata e doveva appartenere alla donna che cantava
- Mamma, conosci per caso la sua storia? - le chiesi
- Si dice che un giorno un uomo girando per il bosco trovò una dea che faceva il bagno cantando sotto la cascata vicino al villaggio, lui se ne innamorò a prima vista, era la donna più bella che avesse mai visto e poi aveva una voce melodiosa. Lei si accorse di essere osservata e si avvicinò all'uomo leggendo i suoi pensieri. Deliziata e lusingata dai sentimenti di quell'uomo decise di seguirlo nella sua abitazione. Qui la dea imparò la vita umana e si innamò dell'uomo che l'aveva condotta in quel pacifico villaggio. Si sposarono e il loro era un amore di quelli così forti e così veri... Era felice, felice come non era mai stata nemmeno in cielo e per questo suo sentimento cantava e cantava. Il marito era rimasto colpito dalla sua voce fin dal prima volta che si erano visti e il suo canto gli infondeva gioia, non avrebbe mai potuto desiderare null'altro, ascoltare la sua bella voce in armonia con il suo corpo. Un gior.no però un servo del capo villaggio udì il suo canto e chiese al marito se poteva ingaggiare la moglie a pagamento per cantare alla festa di compleanno del figlio del capo villaggio. L’uomo accetto a malavoglia, la dea doveva cantare solo ed esclusivamente per lui, ma non poteva rifiutare l'ingaggio del capo villaggio e così la dea, che comprese la posizione del marito, andò a cantare alla festa. Lei desiderava cantare per il marito e non era contenta di farlo per qualcun altro ma si sacrificò per amore e poi... lui glielo aveva promesso: una volta sola. Ma quell'unica volta diventò dieci volte, domani, domani è l’ultimo diceva, ma quel giorno veniva rimandato e non arrivò mai. Il marito preso dall'avidità e dal potere che stava guadagnando all'interno del villaggio grazie alla ricchezza ottenuta dalle doti della moglie, la maltrattava e la costrinse a concepire un erede a cui lasciare i suoi beni. Una volta partorito suo figlio la dea lo prese con se e minacciò il marito di tornarsene in cielo. Era stanca di cantare e soprattutto di sopportare le molestie di chi la pagava, lei era una dea, una donna, non una prostituta. Non riconosceva più nel marito quell'uomo che lei aveva sposato, quell'uomo gentile e premuroso che si era preso cura di lei. Sentendosi minacciato dalla donna il marito la picchiò e le rubò la veste piumata nascondendola a dovere. La dea, che era svenuta, destatasi dal suo stato di incoscienza, prese il proprio figlio in braccio e cercò incessantemente la veste ma non riuscendo a trovarla e, non sapendo dove andare, ritornò dal marito che la fece tornare a cantare. Senza la veste la dea si indebolì fino a morire, ma lo fece cantando, il suo corpo si consumò, la sua anima salì in cielo ma la sua voce rimase intrappolata sulla terra custodita in una conchiglia che fu ritrovata vicino al suo corpo. Se infatti l’avvicini all’orecchio sentirai la sua voce cantare - concluse la sua storia con un sospiro, devo dire che non era male come narratrice.
- E la dea di questo racconto sarebbe la nostra antenata? - le chiesi per conferma
- Sì, ma è soltanto una leggenda, anche se di generazione in generazione ci viene tramandata quella conchiglia - mi disse
- Davvero? Ma sarà la vera conchiglia? Posso vederla? - le chiesi
- Vieni con me - mi incitò lei
La mamma mi portò in soffitta e prese un contenitore bluastro.
- Ho sempre immaginato fin da piccola che questa conchiglia fosse quasi come un segreto, magari che indossandola avrei potuto essere bella e potente come la dea, ma mia madre non mi permise mai di vederla o indossarla – pensò ad alta voce
- Su aprilo - mi disse porgendomi il contenitore. A tenere in mano quel cofanetto il mio cuore sussultava proprio come quando osservai il quadro. Stessa sensazione... come se qualcosa di estraneo ma famigliare invadesse la mia anima, e soffocava la mia vera me stessa.
Lo aprii e dentro ci trovai una catenina nera con un ciondolo a forma di conchiglia rosa, la presi e la feci scivolare delicatamente tra le dita, poi l’avvicinai all’orecchio.
- Io non sento niente - affermai non molto meravigliata. Leggenda,? Realtà?
- Sicura? - mi rispose accarezzandomi
- Sì – sembra proprio così
- Ingenua!!! - mi rispose con aria di mistero
Osservai la collana ancora un altro po'. Possibile che io sia davvero la discendente della dea celeste? E che abbia ereditato da lei il suo potente sangue?
- Mamma posso tenerla io? -
- …Credo che tu sia pronta a indossarla, in fondo ti appartiene -
Mamma...ma cosa le era preso tutt'un tratto? Possibile che lei conosce la verità sul sangue della dea?
- Come mi sta? - le chiesi indossandola
- Benissimo, guardati allo specchio specchio – con passi decisi si avvicinò ad un vecchio mobile coperto e lo scoprì. Era un antico specchio di legno con intarsiati simboli che rappresentano la dea celeste.
- Mi sta molto… -
Appena mi riflessi non feci in tempo a finire la frase e notai subito che i miei occhi avevano cambiato colore. Il mio castano era schiarito fino a diventare oro puro. Quella era una conferma, il sangue della dea scorreva forte in me...io ero una Genoma.
- Cosa è successo? - mi chiese incuriosita
- Sono così bella che sono rimasta senza fiato - le risposi scherzando
- Bella da mozzare il fiato! Vedi di muovere quel culetto reale, devi fare i compiti – mi rispose
Sorrisi alla mamma e ritornai nella stanza mia, altro che compiti, ero talmente emozionata che non riuscivo a stare ferma e la notte non riuscii a prendere sonno. La consapevolezza che io, proprio io, avevo il sangue della dea, non riusciva proprio a farmi dare pace, non vedevo l'ora di testare i miei nuovi poteri.
La mattina seguente con lo stesso pensiero mi alzai e con nuovo entusiasmo andai a scuola. Lì, come mi aspettavo, mi aspettava una bella novità. Arrivata in classe trovai tutti in fermento, si diceva che nella nostra scuola si erano trasferiti tre nuovi studenti, due ragazze e un ragazzo. Io senza vederli sapevo già chi fossero, sicuramente Aya, Yuhi e Chidori e se avevo capito bene la trama di questo mio strano sogno immagino che a breve li avrei visti entrare nella mia aula. Nemmeno il tempo di suonare la campanelle e già fecero la loro entrata e si presentarono.
Aya Mikage, Yuhi Aogiri e Chidori Kuruma.
__________________

Nonostante la morte ci separi le nostre due anime continueranno a cercarsi per sempre.

Ultima modifica di yuina : 28-02-2012 alle ore 13:22.
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  #2  
Vecchio 28-02-2012, 13:14
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Ero così emozionata! Quante volte avevo immaginato di essere al loro fianco o magari di vestire i panni di Aya o della bellissima Ceres in cerca della sua vendetta. Ma non avrei mai pensato che sarei riuscita a vederli, erano così vividi, non poteva essere un sogno questo. Li osservavo con curiosità e ammirazione. Yuhi era molto più bello di come lo avevo immaginato fino a quel momento, Chidori... era più alta e divertente e Aya, la mitica Aya era bè…la solita Aya. Era proprio come l’avevo immaginata, i suoi capelli lunghi e biondi facevano invidia a tutti e quel suo carattere forte… Ah quanto lo avrei voluto avere anche io. Dopo la loro presentazione non ebbi l'opportunità di poter scambiare qualche parola con loro fino alla ricreazione, nel frattempo il mio sguardo non si scollava dalle sagome dei nuovi arrivati. Suonata la campanella Aya andava chiedendo ai suoi compagni di banco qualcosa riguardo la leggenda della dea celeste di questo paese, ma nessuno sembrava a conoscenza della vecchia leggenda, tutti tranne io...
Quando finalmente mi si avvicinò per parlare io fui evasiva. Raccontarle la storia della mia antenata non le avrebbe portato giovamento, anzi l'avrei solo illusa, la sua ricerca non le avrebbe portato a nulla di concreto perchè veste che cercava non era né qui né in qualsiasi altro paese in cui si tramandava la leggenda della dea. Se solo si rendesse conto che non aveva bisogno di cercarla...era già vicino a lei...così vicino che la toccava spesso...era con Touya, custodita tra le sue membra.
- Qui non esiste nessuna legenda della dea celeste, qui la dea non è scesa -
Dissi un po’ acida, cercavo di allontanarla, doveva andarsene...
- Non credi di esserti un po' troppo infiammata per una piccola domanda? -
- Anche se fosse? Avrò le mie buone ragioni per comportarmi così... l' hagoromo che cerchi non è qui! -
A quelle mie parole Aya, Yuhi e Chidori si voltarono e mi guardarono con occhi straniti. Forse avevo detto troppi dettagli0
- Come fai a sapere che stiamo cercando la veste? - Si fece avanti Chidori
- E sai dove si trova? - Chiese con tono supplichevole Aya. Ovviamente la mia frase dava da sospettare che io conoscessi la vera ubicazione...Aya ti prego non mi supplicare non posso dirtelo.
Rimasi in silenzio a guardare Aya con il volto un po' sofferente. Dovevo trattenermi
- Se sai qualcosa diccelo - Strepitò Yuhi dall'impazienza
- Come posso dire... - tentennai qualche parola...non sapevo come risponderle
- Dicci tutto quello che sai, ti prego - i chiese Aya prendendomi le mani, il mio sguardo purtroppo parlava al posto mio... mi si leggeva in faccia che io sapevo qualcosa...ma loro non potevano immaginare quanto io potevo sapere...
- Non posso Aya, non posso - le risposi con voce sofferente, ti prego non insistere
- Ti prego - mi incitò ancora a parlare – Sono morte troppe persone... - incominciò a parlare con le lacrime agli occhi – Sono...morte già troppe persone per questo hagoromo...per la discendenza della dea... ti prego...devo porre fine a tutto questo ho bisogno della veste piumata. Ti prego! - finì asciugandosi le gote.
- Sono a conoscenza di tutto questo ma nulla potrà farmi tornare indietro sulla mia decisione, non posso. Ho già detto troppo, non posso proprio - Dissi evitando di guardarla, se fosse stato per me io le avrei detto tutto, ma poi? Come avrei influenzato la storia?
- E come fai a sapere dove si trova la veste? - Chiese Yuhi scettico, chiunque al punto avrebbe parlato a meno che non sapevo nulla.
- Diciamo che sono una sibilla - gli risposi
- Sibilla? - Chiese curiosa Chidori
- Sì, sibilla significa indovina -
- Che grande cavolata, non credo agli indovini – mi rispose Yuhi appoggiando una mano sulle spalle di Aya, voleva allontanarla da me
- Si, proprio come non credevi nell'esistenza della dea e che tua sorella ne avesse ereditato una piccola quantità – gli risposi cercando di fare qualche riferimento alla sua vita. Ma lui per non darmi soddisfazione fece finta di non aver capito
- E sentiamo, dove lo vedresti il futuro tu? - Chiese quasi scocciato
- Nelle onde del mare - gli risposi senza esitazione...avrei voluto mandargli qualche messaggio ma di certo dicendo la parola “mare” non potevano capire che la veste era stata buttata in mare e che qui ha ricreato la vita dando alla luce Touya
- Il mare? - Ripe Aya pensando a Touya
- Ma per piacere, Aya lascia perdere questa povera pazza – esclamò voltandosi dall’altra parte e cercando di trascinarsi anche Aya
- Mettimi alla prova, chiedimi qualcosa su te che sia già passata, o su Chidori. Sono pronta a rispondere a qualsiasi domanda. Ah, a proposito, come sta tuo fratello Shota? Cammina bene adesso? Si è ripreso? - A quelle mie parole tutti rimasero sorpresi
- Come fai a sapere di mio fratello? - esclamò Chidori un po' tesa
- Mi era parso di avervelo già spiegato ! Sono sicura che non ce ne sia bisogno...ma volevo dirti che tua “zia” e tuo “zio” ti vogliono molto bene anche se non sei loro figlia -
A quelle parole lo scetticismo di Yuhi diminuì ma ancora non mi credeva, Era praticamente impossibile non credermi dopo quello che avevo detto...così passai a lui
- Yuhi, la prossima volta che vedrai tua madre non avere pregiudizi, lei è stata costretta ad abbandonarti...un giorno lo capirai...e poi, mi piacerebbe molto assaggiare uno dei tuoi pasti, chissà come saranno squisiti! -
- Ma... - disse con tono commosso e pensieroso. Era confuso...
- E tu Aya... - passai a lei in modo da farli capire definitivamente e senza dubbi che io sapevo tutto di loro e del loro futuro - Tuo padre è morto chiedendoti di combattere il sangue della dea, ma cerca di ragionare, forse Ceres ti può aiutare più di quanto pensi e poi, non credere a tutto quello che ti dicono su di lei. Cerca di scoprire la verità, parlale. Siete più simili di quanto immaginate. Fatevi forza a vicenda...vedrai che tutto finirà presto -
Nessuno parlava. Tutti erano rimasti pietrificati dalle mie parole...come biasimarli...
- Adesso mi credete? - esclami...cos'altro potevo dirgli per convincerli? Aya mi guardò per un po' e con le lacrime agli occhi corse fuori dall’aula e andò in bagno. Con le mie parole avevo riaperto molte di quelle ferite che lei aveva faticosamente chiuso. Prima di seguire Aya in guardai ancora le facce di Yuhi e Chidori, non sapevano che pensare, io, un’estranea sapevo tutto di loro.
Raggiunto in bagno cercai Aya volevo parlarle ma lei si era chiusa dentro ad un gabinetto.
- Scusami - affermai una volta raggiunto il cubicolo chiuso. Aya finalmente fermò quel mare di singhiozzi per ascoltarmi
- Non volevo farti di nuovo pensare a quella faccenda... volevo dimostrarvi che io sono quella che dico di essere...e non ho badato al fatto che le mie parole avrebbero potuto farti stare male -
- Non ti preoccupare Yuina, ormai è passato – esclamò asciugandosi il naso...ancora non usciva
- Certo, non posso comprendere cosa significa veder morire il proprio padre...essere braccata da quelle persone che un tempo di accarezzavano oppure vedere la mia vita stravolta dalla violenza dei Mikage... ma posso solo essere solidale con te... se non sono troppo in ritardo per perdonarmi ti vorrei raccontare la storia della dea celeste che si tramanda in questa città. A queste mie parole sentii la serratura muoversi
- Davvero? - mi chiese aprendo la porta

- Sì - le risposi con un caldo sorriso. Lei si avvicinò al lavandino e io incominciai a raccontarle la triste storia della mia antenata che, non perse la veste piumata, ma semplicemente decise di vivere tra gli essere umani per amore di un uomo...la delusione dello sfruttamento...la fuga e la successiva privazione della mana che le costò la morte...e della conchiglia che fu l'atto estremo di una donna che non voleva lasciare questo mondo... di una dea che voleva tornare a casa... di un essere vivente che non voleva morire. Dopo di che le mostrai la collana con il ciondolo.
- Vedi? Toccala... non succede nulla - affermai
- Perchè dovrebbe succedere qualcosa? - mi chiese un po' confusa
- Quando Ceres si riunirà alla mana lei tornerà ad essere una dea...diciamo completa. Questa conchiglia non contiene la mana. Nemmeno la dea celeste di questo racconto po ritrovare la sua veste. Mi dispiace – le dissi
- Ho capito - mi rispose lei ridandomi la collana
Improvvisamente Aya si curvò
- No...no... - esclamava in continuazione mentre i suoi capelli incominciavano a dondolare
- Yuina, scappa! - non fece in tempo ad avvisarmi che Ceres prese il sopravvento il lei
- Yuina Hatori è il tuo nome? - mi chiese subito...sentivo dalla sua voce che era terribilmente irritata
- Ceres! Piacere di conoscerti - le risposi con tranquillità
- Non fare l’ingenua e dimmi dov’è la veste! - senza pudore andò subito al sodo. Adesso la faccenda si faceva brutta. Ceres avrebbe cercato di uccidermi se non le dicevo dove si trovava la veste.
- Non lo so! - le risposi cercando di dissuaderla
- Bugiarda!Dimmi immediatamente dov’è la mia veste! DIMMELO! -
- Ceres ti prego non agitarti, non posso dirtelo - intorno a lei l'alone di energia porporea incominciava a farsi sempre più forte e devastante... io cercai una via di fuga ma ero al muro. Lei mi avrebbe uccisa... io non potevo parlare... non potevo...
- Dimmi subito dov'è la mia veste – dicendo questo mi prese per le braccia e mi compresse al muro. Mi schiacciava sempre più forte, le braccia mi facevano sempre più male...sentivo le mie ossa che stavano per sgretolarsi... il mio cuore batteva così forte, sentivo una forza crescere dentro di me... oh no mi stavo trasformando anche io...i miei capelli incominciavano a svolazzare... i miei occhi...dovevo resistere e urlai per potermi sfogare. Il sangue della dea stava per avere la meglio su di me. Ceres quando vidi i miei cambiamenti esitò per un attimo
- Ma tu...non è possibile... -
Quell'attimo in cui si soffermò a guardarmi le fu fatale perché arrivò Yuhi che le mise le mani al collo e l'allontanò da me.
- Yuhi... perché? -
- No posso permetterti di fare del male a Yuina -
- Quella ******* sa dove è nascosto il mio hagoromo...lo rivoglio – esclamò lacrimando e invocando ancora una volta i suoi poteri. Io nel frattempo, lasciata cadere a terra mi rialzai mi facevano male le braccia e guardavo la scena impaurita. Yuhi non poteva sapere quanto lo ringraziavo...stavo per perdere la ragione pure io...cosa sarebbe successo se mi fossi trasformata? Se mi avessero scoperto? Non doveva più succedere una cosa del genere.
- Se tu la difendi ucciderò pure te, voglio la mia veste...non posso lasciarmela scappare...mi sento così vicina al suo ritrovamento...la voglio! - gli rispose Ceres
- C’è sicuramente una buona ragione per cui Yuina non vuole dirci dov’è la veste, se è indovina proprio come dice saprà cosa vuol dire contraddirti, ma nonostante tutto continua a rimanere in silenzio - le lacrime della dea si fermarono ed entrambi mi guardarono
- Non ti preoccupare, io e Aya continueremo a cercarla come ti abbiamo promesso -
- Quella ragazza non mi convince, quale segreto nascondi? Eh? Di che mondo sei? - esclamò scalpitando tra le braccia di Yuhi
- Cosa stai dicendo? - era proprio Ceres....aveva capito tutto e la cosa oltre a non stupirmi mi spaventava...
- Ragazza ti avviso, fai qualcosa che non mi piace e non sarai molto contenta di vedermi-
- Spero che molto presto potrai trovare la pace Ceres – così dicendo prese il volto di Ceres e la baciò, pochi secondi e i suoi bellissimi capelli blu tornarono biondi. Aya con gli occhi semi chiusi si accorse dopo qualche minuto che Yuhi la stava baciando e in molto meno diede una sberla a Yuhi.
- Cosa è successo!!! - strepitò Aya arrabbiandosi con Yuhi
- Ahia!! Mi hai fatto male! - esclamò Yuhi con la guancia rossa – Ceres è improvvisamente impazzita, ha attaccato Yuina...voleva ucciderla perché non gli stava rivelando il luogo in cui è nascosta la sua veste – aggiunse
- Scusami Yuina – disse aiutandomi ad alzarmi. Avevo le braccia doloranti...per fortuna Yuhi è arrivato in tempo - Non so cosa sia successo, Ceres non si era mai comportata così con le persone, sì va bè con Touya fa la stessa cosa, ma non lo ha mai fatto le proprie figlie... E’ vero? Tu sei una Genoma – C? - mi chiese...neanche Aya mi aveva deluso..era proprio intelligente
- Sembra proprio di sì...come lo hai capito? - le chiesi
- Solo una discendente della dea poteva conoscere così bene la sua storia e possedere allo stesso tempo il ciondolo...e se sei una sua antenata, come donna hai una maggiore percentuale di aver acquisito i geni. Abbiamo la stessa età...immagino che sentirai già il peso del suo sangue... e il potere di preveggenza...anche a me è capitato una volta di vedere quello che stava per accadere grazie ai poteri di Ceres - mi rispose accarezzandomi. Ancora non sentivo il peso del sangue della dea come lei..quello era il primo episodio in cui sentivo così forte il sangue della dea... mi sentivo così debole...ho paura che quando uscirà non sarò capace di tornare indietro. La mia volontà era troppo debole
- Allora siamo amiche
A quel punto lei mi sorrise e mi tese la mano
- D’accordo amiche
e le strinsi la mano.
- Aya ti prego puoi fare meno male a Yuhi quando lo picchi, che ci può fare lui se è imbranato
- Ah adesso lo difendi pure
- No, non è che lo difendo e che mi fa pena
- Cosa Io ti faccio pena……
Enfatizzò Yuhi disperato
Da quel giorno io e Aya diventammo amiche e ci vedevamo frequentemente finché un giorno all’ultima ora Sachiko,l’infermiera di turno a scuola, mi chiamò e mi “scortò” in infermeria. Diceva che mi volevano visitare perché non avevo ingerito il vaccino. Arrivata davanti alla porta dell’infermeria rimasi terrorizzata dalla paura e dalla felicità, sapevo chi ci avrei trovato dietro. Lui era il mio idolo, il mio ragazzo ideale, l’uomo che avrei voluto vedere in assoluto. Chiusi gli occhi e ci sperai. Appoggiai la mano alla porta e la spinsi lentamente. Davanti a me c’era Touya con il camice. Stavo per svenire, il mio bonazzo preferito si trovava di fronte a me. Ma ero triste perché sapevo che era lì da parte dei Mikage.
- Ecco dottor Yuzo, la ragazza che stavate cercando.
- Grazie e adesso può andare
- Si figuri e a domani
Mentre Sachiko pronunciava queste parole prese il giubbotto e usci.
- No
Dissi, ma lei era già sparita
- Cosa c’è hai paura di me?
Disse lui con tono caldo per rassicurarmi
- Diciamo….
- E perché?
- So chi sei veramente
- Su adesso non scherzare
Sorrise lievemente
- Davvero. Non scherzo e poi so anche perché sei qui Touya. Sono una Genomer vero?
- Cosa?!?!?!?!
Disse alzandosi in piedi dallo sgabello su cui era seduto
- Esatto, hai capito bene
- E come fai a conoscere queste cose?
- Segreto. Comunque sappi che io non verrò mai con te
- Cambierai idea, non ti preoccupare
- Affatto
- Oh si, tu berrai quella medicina e io ti consegnerò ai Mikage
Disse con tono freddo e distaccato
- Sei cattivo
Dissi con vocina ingenua. Lui sorrise e tornò normale
- No dai, non sono cattivo, comunque la medicina arriverà febbraio e a quel punto……. Comunque volevo sottolineare il fatto che anche io sono costretto a ubbidire, altrimenti non ti farei mai una cosa del genere
- Lo so, ma è inutile che cerchi una soluzione da loro, i Mikage non possono dartela
- Anche se dici questo io sono convinto del contrario
- Non riavrai mai la tua memoria da loro, lo vuoi capire, ti stanno prendendo in giro
- Non parlare, che ne puoi sapere tu di cosa sono capaci loro?
- Lo so benissimo, più di quello che immagini
- No, e poi questa è l’unica maniera per poter……
disse sull’orlo di un pianto
- Per poter vivere affianco ad Aya normalmente?
Finii la sua frase
- Sì
Touya non mi chiese perché io conoscessi tutti i dettagli della sua storia ma mi rispose gentilmente e mi guardò con quei suoi occhi verdi e profondi, di solito rigidi, ma adesso turbati dai sentimenti. Nei minuti successi Lui si confidò e anche io feci lo stesso con lui, avevo tanti dolori che non avevo nascosto a tutti e li sfogai insieme a Touya. Lui non aveva mai pianto e quando concludemmo il nostro discorso lui si addormentò con la testa sulle mie gambe. Io mi asciugai gli occhi e lo guardai. Il suo viso, la sua carnagione pallida, i suoi occhi profondi, i suoi capelli rossi. Non potevo credere di aver appena finito di piangere sulle sue spalle. A quel punto mi venne il forte desiderio di baciarlo, lo so che era il ragazzo di Aya, ma lei adesso non c’era e poi……. Volevo che il mio primo bacio fosse suo. Avvicinai il mio viso al suo, ma lui si svegliò e mi guardò negli occhi.
- Scusami
dissi balbettando, lui non rispose ma continuò a fissarmi, io sempre piegato sul suo volto, dissi.
- Ho deciso che verrò con te
- Hai visto che hai cambiato idea
- Si però ad una condizione
- Quale?
- Sii il mio ragazzo fino a quando non arriva la nuova medicina
Gli dissi con voce ferma e decisa fissandolo negli occhi. Lui non rispose e ricambiò lo sguardo, non voleva tradire Aya ma se non avrebbe portato Yuina Hatori dai Mikage sarebbe successo il finimondo, Mikage avrebbe ordinato a Wei di ucciderlo e non ci teneva a combattere di nuovo con lui. Io aspettavo ansiosamente la sua risposta, certo era una proposta indecente ma almeno prima di essere imprigionata e utilizzata per i fini dei Mikage avrei passato dei giorni indimenticabili insieme a lui. Mentre ancora aspettavo lui alzò il voltò e rubò il mio primo bacio. In quel momento la mia testa si svuotò e una lacrima scese dalle mie guance. Quel lungo, silenzioso bacio era la conferma del nostro patto. Ma una lacrima attraversò il mio viso. Era una lacrima di felicità e di tristezza. Il mio primo bacio lo avevo dato al mio idolo, ma lui non mi amava, aveva solo pietà di me. Due sagome che si incontrano, due ombre che si intrecciano, due labbra che si sovrappongono sotto la luce arancione del sole cadente. Una promessa plasmata da due anime simili come le gocce d’acqua ma appartenenti a due mondi diversi. Quando quel bacio si interruppe divenni tutta rossa quello non era un semplice bacio a stampo, ma ci aveva messo anche la lingua!
- Grazie
- Non ringraziarmi io ti amo

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Vecchio 28-02-2012, 13:19
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Era entrato nella parte e proprio come un fidanzato amorevole mi abbracciò e mi ribaciò questa volta mi diede un bacio a stampo. Lui nel manga non si era mai comportato in questa maniera, nemmeno con la cugina di Aya. Dopo di che mi fece alzare e mi accompagnò a casa con la sua macchina. I giorni seguenti furono i migliori della mia vita anche se io ebbi molte difficoltà a nascondere ad Aya la mia relazione nascosta con Touya anche se in realtà lui era quasi obbligato a rivolgermi tutte quelle attenzioni, tutti quei sguardi dolci……..un po’ mi sentivo in colpa ma sapendo quello che mi aspettava cercavo di vivere i miei ultimi giorni di libertà felicemente. Un giorno, all’incirca un mese dopo l’accordo fatto con Touya, lui mi riaccompagnò a casa dopo una passeggiata nel parco. Lo salutai, mi baciò (io sempre al settimo cielo) e poi entrai in casa, ma quello che scorsi fu una cosa che non avrei mai voluto vedere: la casa a soqquadro, mobile e suppellettili in frantumi, sangue da tutte le parti e tutta la mia famiglia compresi i miei fratelli più piccoli erano stati trucidati, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca in quel momento fu solo uno straziante urlo.
- Bene ecco dove ti eri cacciata
Disse Wei vedendomi attraversare la porta
- Ti stavamo aspettando, signorina Hatori
- Bastardi!!! Perché li avete uccisi?
- Stavamo cercando te ma non ti abbiamo trovata, loro non ci hanno voluto dire dove ti trovavi e siamo stati costretti a farlo
- Siete dei bastardi, cosa centravano loro?
La mia rabbia era tanta, la mia tristezza non era da meno e il sentimento della vendetta si faceva avanti nel mio cuore e un senso di solitudine incominciava a impregnare la mia mente. Stavo per trasformarmi, sentivo il poterei Ceres attraversare le mie umane vene ma tutto d’un tratto mi bloccai perché in scena entrò Touya e ferì Wei che non si accorse del suo arrivo.
- Trionfale come sempre Touya
- Molto divertente Wei, che ci fate qui? Cosa vi avevo comunicato?
- Il capo non ha tutta questa pazienza, vuole che gli portiamo la Genomer in fretta
- Scordatelo, Yuina Hatori sarò io a consegnarla ma tra due mesi
- No, noi la porteremo via oggi
- Dovrai passare sul mio cadavere
A quella incitazione Wei non si fece supplicare più di una volta e attaccò Touya che, dopo aver fatto uscire il pugnale dal dalla mano, si difese. Così iniziò il combattimento. Ma perché? Pensavo mentre vedevo Wei e Touya combattere, perché Touya si ostina a difendermi? Per lui andrebbe cento volte meglio che Wei mi portasse via adesso, così il patto fatto veniva meno. Perché?
Dopo una serie di colpi andati a segno, sia per Touya che per Wei, quest’ultimo decise di ritirasi e se ne andò seguito dai suoi uomini.
Touya aveva combattuto per salvarmi, aveva combattuto davvero per me e adesso era ferito. Piano a piano giorno per giorno incominciavo a capire tutti i pensieri, i sentimenti, le paure e le ansie di Aya. Tutta la mia famiglia era morta per proteggermi e adesso alcune persone sono anche ferite. Quando finalmente mi sentii al sicuro aiutai Touya a rialzarsi lo appoggiai sul letto, più che altro su quello che ne era rimasto. Corsi in bagno presi delle garze e del disinfettante e medicai le sue ferite. Mentre arrotolavo la benda intorno al braccio muscoloso di Touya ripensai a tutto e incominciai a piangere.
- Non piangere adesso
Era la prima cosa che diceva da quando era finito lo scontro
- Dimmi perché? Perché hai rischiato la tua vita per salvarmi
- Perché dentro di me sentivo che fosse la cosa più giusta, all’apparenza sembri debole e indifesa e in questi giorni mi hai fatto crescere il desiderio di proteggerti, non solo perché sei la mia ragazza.
Mentre mi pronunciava queste parole con tono caldo mi accarezzava i capelli castani diventati un disastro. Nonostante le sue parole erano tra le migliori che qualcuno mi avesse mai rivolto continuai a piangere. Touya non mi ha protetto solo per il patto che avevamo fatto e questo mi rese felicissima ma in quell’istante tutti i ricordi dei momenti belli passati con la mia famiglia invasero i miei pensieri e scoppiai in un pianto isterico
- Vieni qui, a cosa stai pensando?
Mi chiese con tono consolatorio mentre mi abbracciava. In quel preciso istante trovai conforto nel calore delle sue braccia che mi avvolgevano. Con la faccia appoggiata al suo morbido petto fasciato continuai a piangere e esitai sul rispondergli poi asciugandomi le lacrime con la punta della manica della camicia della divisa dissi:
- Ripenso alla mia famiglia. Ai miei fratelli e a tutti i momenti che ormai non potrò più passare con loro. La casa è completamente distrutta e poi…….sono rimasta da sola……..
- Credimi so bene come ti senti
- Lo so tu credi di essere da solo, ma in realtà non lo sei, Aya ti sta sempre vicina anche quando non lo può essere. Pensa sempre a te e poi………..succederà qualcosa che nemmeno tu avresti mai immaginato
- Come fai a sapere di me e di Aya?
Mi chiese sorpreso
- Non ti sei forse scordato che io sono Yuina Hatori la sibilla?
- Comunque nemmeno tu sei sola ci sono io adesso affianco a te
- Citando delle tue parole: Resta con me
Touya non si riusciva a spiegare come mai la ragazza che aveva davanti a se sapeva tutto su di lui e su Aya( non poteva mai immaginare che io avevo già letto tutta la storia di Ayashi no Ceres). Comunque non voleva approfondire la storia. Era stanco e abbracciata a quella ragazza si assopì sopra quel letto un po’ disastrato, tra quelle macerie che fredde e ammutolite li accerchiavano come in una morsa di tristezza. Cosa gli stava succedendo? In quei giorni stava provando una cosa strana, un nuovo sentimento simile a quello che provava verso Aya stava facendo breccia nel suo cuore. Un sentimento che non aveva mai provato legato alla persona che in quel momento dormiva ansiosamente tra le sue braccia. Cosa era questo nuovo sentimento? E con questo pensiero si addormentò.
La mattina seguente mi svegliai al suono di un uccellino che volava per caso e si andò a posare sulla mia mano.
Quando mi svegliai l’uccellino si spaventò, e lui non fu l’unico a farlo, mi svegliai tra le braccia di Touya a petto nudo, da sveglio ero uno spettacolo ma addormentato e in quella posizione era una cosa da svenimento. Io ero sempre stata una sua più grande fan e lo sarò per sempre. Approfittando del fatto che stava dormendo accarezzai il suo viso. I lineamenti di Touya erano stupendi, la sua pelle incantevole e liscia (che invidia) e le sue sopracciglie lunghe e fini.
Poco dopo lui si svegliò
- Buon giorno
- Buon giorno amore
Dissi diventando rossa
Dopo un bel sonoro sbadiglio mi strinse a se e mi chiese
- E adesso che si fa?
- Non lo so
Gli dissi
- Dove vivrai adesso?
Mi chiese guardandosi intorno
- Non lo so…………
In realtà lo sapevo ma aspettavo che me lo chiedesse lui
- Vuoi venire a casa mia?
- Posso davvero?
(nella mia mente: Yupììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì )
- Sì
- Davvero davvero
- Certamente, l’importante è che se arriva Aya ti devi nascondere, non voglio farla soffrire
- D’accordo. Comunque hai ragione, è meglio non farla preoccupare, per quello che le…….
- Cosa?
Cavolo non mi facevo mai gli affari miei
- Cosa le farò?
Mi disse scuotendomi
- Non posso dirtelo
- Ti prego
Disse con tono supplichevole
- Non posso davvero e comunque lo farai contro la tua volontà
A quel punto si alzò un po’ offeso
- Dai su non farmi il muso
- E tu sorridi
- Cosa?
- Io non ti farò più il muso se tu mi sorridi
- Ma lo faccio sempre
- Sì ma dopo quello che è successo………
Guardavo Touya e mi veniva da ridere. Non ci crederete mai ma quando si sente in imbarazzo è troppo curioso, il grande e mitico Touya che si imbarazzava
- Ahhh AH AH AHA AH AH
- Cosa hai da ridere?
Disse anche se era felice di sentirmelo fare
- Sei troppo buffo così
- Così come?
- Lascia perdere
Gli dissi mentre mi asciugavo il viso da una lacrima di risata
- Bene adesso
Passammo qualche altro minuto abbracciati ma poi dovemmo scappare perché arrivato il giorno i vicini si accorsero del disastro che i Mikage avevano fatto e avevano chiamato la polizia. Prima di andarmene diedi un ultimo bacio alla mia famiglia. Fu una cosa molto straziante avrei voluto morire anche io affianco a loro, ero molto legata ai miei fratelli e al sol pensiero che loro erano morti a causa mia mi faceva stare tremendamente male. Touya mi dovette portare di forza fuori dall’edificio e una volta trascinata alla macchina mi portò a casa sua. Ero rimasta molto scossa da quello che mi era successo il giorno prima anche se non lo facevo vedere. Ero fatta così, pur di non ferire gli altri sarei capace di morire ridendo. Quando sono triste nascondo le mie emozioni con un sorriso e nessuno sa mai quando sto male. E’ una filosofia di vita che “pratico” fin da quando ero piccola. Arrivati a casa sua Touya si diresse nella doccia mentre io mi accasciai sul letto in cerca di una soluzione a quella situazione. Tutta la mia famiglia era stata uccisa, cosa sarebbe successo adesso? I Mikage sicuramente si sarebbero fatti ancora avanti. Non possono rinunciare a una genomer, so benissimo che piano a piano tutte le genomer moriranno fino a suicidarsi. Ma cosa potevo fare? Intanto non mi facevo scoraggiare dalla depressione e, alzatami dal letto, incominciai a provare i miei poteri. Avevo deciso di continuare a lottare, avevo deciso di non arrendermi, quando la medicina sarà arrivata in città e io sarò scortata da Touya dai Mikage non mi consegnerò facilmente, dovranno sudarmi per avermi, anzi non mi avranno mai. Feci una ripassatina ai numeri di Ayashi no Ceres e conclusi che sicuramente mi trovavo dopo la tentata cattura di Chidori quindi prima che i Mikage abbiano inventato i braccialetti che bloccavano i poteri di Ceres quindi quando sarò arrivata ai laboratori distruggerò tutto quello che mi capita davanti, anche fino alla mia morte, proprio come farà Shuro con la sua canzone. Me la pagherete sporchi Mikage pensai mentre mi prefiggevo questo obiettivo. Stavo esercitando la telecinesi quando smisi perché sentii lo scemare del rumore dell’acqua corrente nella doccia e i passi di Touya avvicinarsi alla camera da letto, lui non doveva scoprire che io ero già in grado di manifestare i poteri della dea.
- Ah ecco dove eri finita……
Disse lui mentre si asciugava i capelli con un asciugamano.
- Ma vuoi per caso farmi morire?
- Per cosa?
Disse lui ma dopo essersi guardato bene
- Che c’è ti vergogni?
No che mi vergognassi, anzi quello doveva esserlo lui. Infatti lui si trovava davanti a me a torso nudo con addosso solo un asciugamano attorcigliato sulle gambe. Le spalle larghe, i pettorali………la mia immaginazione non osava andare sotto l’asciugamano
- No, dovresti essere tu quello a vergognarsi
- Perché? Tu non sei la mia ragazza? Sai quante volte l’ho fatto davanti a A…….. va bè lasciamo stare, visto che dovrei vergognarmi ti dispiacerebbe uscire dalla stanza?
- D’accordo
dissi e rimasi la frase in sospeso, ma prima di uscire con voce infantile e con la lingua da fuori esclamai
- Blutto antipatico
Lui sorpreso non po fare altro che lanciarmi un cuscino preso da sopra al letto. Io scansai il cuscino chiudendo la porta e rimanendo appoggiata ad essa mi venne in mente una bella idea. Una cena al lume di candela. Corsi subito in cucina e prima che Touya fosse sceso giù nella sala da pranzo io terminai la cena. Appena in tempo di accendere l’ultima candela e disse
- Scusami se ci ho messo tanto, ma mi sono addormentato sul letto come un deficiente.Comunque se hai voglia di mangiare c’è qualcosa in fri……..
Ma non appena finita la frase vide già tutto pronto a tavola
- Non sapevo che sapessi cucinare
- Sono tante le cose che non sai di me!!!!!!!
- Davvero? Fammi un esempio
Disse mentre si sedeva a tavola
- Bè sono una poetessa
Gli risposi mentre anche io mi accomodai a tavola per mangiare quello che avevo cucinato
- Davvero buono, erano giorni che non mangiavo qualcosa di decente
- Non ci posso credere, il perfetto Touya non sa cucinare?
- E dai smettila di prendermi in giro, io non sono perfetto, perché se veramente lo fossi sarei riuscito a proteggere meglio Aki e Aya dai Mikage
- Non abbatterti, vedrai che alla fine si risolverà tutto, tu e Aya sarete felici mentre Aki purtroppo…………questa faccenda mieterà tante vittime ma alla fine i Mikage si piegheranno e tutto quello che hanno fatto verrà allo scoperto
- Magari la cosa fosse così semplice
- Fidati di me, io sono un’indovina
- ………….
Touya non mi rispose ma mi guardò con sguardo perplesso
- Sai sono stata io ad annunciare ad Aya che ti avrebbe incontrato
- Davvero?
Disse con voce stupita
- Stavo scherzando!!!!! Ma io sono più brava di lei a fare predizioni
- E dove lo leggeresti tu il futuro in quella conchiglia?
Dissi indicando il mio ciondolo a forma di conchiglia
- Nò, questo è la reliquia della mia famiglia dove si dice che la voce della dea celeste nostra parente sia andata dopo che le sue spoglie mortali si sono consumate. Si dice che la sua voce fosse una delle più belle e che la sua beltà non fosse da meno alla sua voce.
- Allora alla fine la voce è tornata alla sua padrona
Dicendo questo Touya fece allusione al fatto che quella dea fossi io.
*- Bisogna vedere, chi ti dice che io non sia una genomer?
- I Mikage non sbagliano mai, comunque me la fai sentire questa voce?
- Non so come funzioni questa conchiglia, mia madre disse che se se l’avvicinava all’orecchio si poteva ancora sentire il suo canto
- Prova a cantare tu
- No, non so cantare
- Dai provaci……….
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Vecchio 28-02-2012, 13:20
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Dicendo questo si alzò e accese la radio. Come la melodia arrivò al mio orecchio un irrefrenabile desiderio di cantare entrò nei miei pensieri e di scatto mi alzai in piedi sulla sedia e incominciai a cantare. La mia voce non era mai stata così armoniosa. Non sbagliavo una nota e il suono sembrava incantato. Tutto d’un tratto Touya come incantato si avvicinò a me, mi fece scendere e mi baciò come non aveva mai fatto, quel bacio trasmetteva passione ma quando guardai i suoi occhi essi erano vuoti, come se lui fosse stato d’improvviso ipnotizzato. Tutto d’un tratto però tornò normale e staccò le sue labbra dalle mie.
- Scusami non so cosa mi sia preso
- Eri come ipnotizzato
- Davvero?
- Sì eri strano
. Forse questo è il tuo potere
- Quale potere?
Dissi
- Ipnotizzi la gente con la tua suadente voce e le fai fare quello che vuoi
Disse con tono di cattiveria
- Non esagerare, non sapevo che ti avrei ipnotizzato e poi sei stato a vedere come cantavo
- Bè comunque non era vero che non sapevi cantare
- Dev’ essere per colpa della conchiglia
Dissi pensierosa guardandola
- Perché?
- Come perché? A causa della leggenda
- Non so che dire, ma tu ancora non mi hai risposto alla mia domanda, dove lo leggi tu il futuro?
Mi chiese per la seconda volta, poi dopo averci pensato un po’ su risposi
- Nelle onde del mare
Appena sentì la parola mare Touya ebbe quasi come un mancamento, il suo adorato mare.
- Davvero e come faresti?
- Segreto
Gli dissi. Finita la cena Touya mi aiutò a sparecchiare e a lavare i piatti e quando arrivò il momento di dormire si prese un cuscino e una coperta e andò a dormire sul divano e lasciò il suo letto tutto per me
- Non dormi con me?
- Ti dispiace? Vorrei dormire da solo in questo periodo
- So quello che ti affligge purtroppo……..ve bene, per una notte farò a meno della tua presenza
- Grazie
Disse lui sorridendo. Io però non avevo capito, lui non in quel momento non pensava alle sue origini, e nemmeno su come ritrovare i suoi ultimi ricordi, lui non faceva altro che pensare a cosa stava provando, dentro di lui c’era un grande conflitto di sentimenti. Per la prima volta stava provando un sentimento molto comune agli umani e si accorgeva che piano a piano esso diventava sempre più forte. Nonostante lui avesse tanto desiderato diventare più simile ad un umano adesso stava un po’ cambiando idea, non riusciva a capire i sentimenti umani e cosa gli guida e quel suo pensiero lo turbava, ma lo aveva promesso. Aveva promesso ad Aya di stare insieme a lei e soprattutto lo aveva promesso a suo padre. I giorni passavano molto velocemente, Touya continuava a lavorare come medico per la scuola e io camminavo per i corridoi con una nuova ragione di vita, il pranzo lo passavo insieme a Touya contro il volere di Aya ormai gelosa, non mi frequentava più anzi mi avrebbe ammazzato se non fosse che Yuhi la bloccava. Non che non si fidava di Touya, ma era di me che non si fidava. Poi arrivarono le vacanze natalizie ed arrivò il momento per Aya di cercare altre notizie sulla veste piumata. Purtroppo aveva trovato pochissimo, quasi tutto glielo avevo detto, ma continuava a cercare era convinta di poter trovare altro ma secondo me era tutto una scusa per controllare me e Touya. Poi a me
toccò spiegare a Touya cosa fosse il natale e mi dovetti mettere sotto con i lavori part-time. Avevo bisogno di soldi perché volevo fare un regalo a Touya ad Aya, Yuhi e Chidori ma non avevo i soldi per farlo. Arrivato il natale riuscii a comprare tutti i regali e a consegnarli in tempo. Ad Aya avevo comprato una collana in modo che lei la sostituisse con quella che aveva regalato a Touya (e quindi che non aveva più) a Chidori gli regalai dei nastri per i suoi capelli, a Yuhi un ricettario di cucina (Non avevo guadagnato molto e poi non sapevo che regalargli. Comunque come si dice, il pensiero è quello che conta) e a Touya………bè a lui fu più difficile ma alla fine trovai un bracciale da uomo con su scritto I am perfect. Glielo regalai per stuzzicarlo. Lui credeva molto nelle sue capacità, sapeva di non essere normale, ma non perfetto ed è per questo che lo sfottevo. Lo so è molto stupido però…………… La vigilia di natale non la passammo da soli ma Aya e company vollero farci compagnia (diciamo che più che altro Aya voleva controllarci) e Yuhi ci preparò il cenone, che mangiata, era proprio bravo a cucinare Yuhi. Però in fondo passammo una serata bellissima, tutte noi ragazze avevamo il kimono mentre Yuhi e Touya ci guardavano con stupore sfottendoci, fu il natale più bello che avessi mai potuto passare. Poi è stato comico il fatto che Aya volle dormire addirittura con noi, ma quando io andai a letto Touya spiegò tutta la situazione ad Aya. Sentire quei due che facevano finta di litigare mi faceva un po’ male il cuore. Lui non sarebbe mai stato così con me, lui non mi avrebbe mai parlato o trattato come avrebbe fatto con Aya, lui l’amava veramente. Incominciai a lacrimare trasportata da quella verità quando ad un certo punto il mio pianto fu interrotto dalla voce di Touya
- Cosa c’è adesso?
- Niente
Gli dissi asciugandomi gli occhi dalle lacrime
- Nessuno lacrima senza un perché
- Bè diciamo che io non sono sicura per cosa piango
- Se non ti va di raccontarmelo me ne vado….
Non gli feci finire la frase e subito lo attaccai
- Aya dov’è?
- L’ho convinta ad andarsene, speriamo non le sia successo niente per strada, anche c’è cè Yuhi con lei……
- Per stanotte ti andrebbe di dormire con me, ti prego!!!!
Dopo avermi fissata per un po’ si convinse e si accucciò a fianco a me e mi diede il bacio della buona notte.
- Fai sogni d’oro
- Senti lo farai tutte le notti?
- Cosa?
- Potresti dormire con me tutte le notti da domani in poi…………tanto il tempo a nostra disposizione sta per terminare
- Va bene
Disse e con uno sguardo di compassione nei miei confronti chiuse gli occhi. Io ebbi difficoltà ad addormentarmi ma il calore del corpo di Touya fece da tranquillante e mi addormentai. L’ultimo mese passò velocemente e il giorno conclusivo Touya decise di portarmi al parco di divertimento Kyoland. Quel parco giochi era il più grande della città e si immergeva in un bosco. Ci divertimmo tantissimo, tutto il giorno lo passammo tra un attrazione e l’altra mentre la sera la passammo nel bosco, facemmo un bellissimo pic nic per cenare successivamente guardammo il cielo stellato. Tutto d’un tratto mi ricordai di aver lasciato la borsa sulla ruota panoramica e la riandai a recuperare. Quando tornai da Touya lo trovai in compagnia di Aya. Stavano parlando,quindi io mi nascosi e ascoltai
- Touya per quanto tempo andrà avanti questa storia?
- Ancora per poco Aya
- Ho capito ma non posso aspettare, io……… ti amo troppo Touya quando lo vuoi capire
- Lo capisco benissimo, ma la cosa che sento è molto strana, sto provando un nuovo sentimento……
- Cosa hai fatto con quella ragazza?
- Cosa intendi?
- Non è che mi hai fatto le corna?
Disse Aya facendo una delle sue solite facce strane e curiose
- Certo che no, è vero che gli uomini possono farlo senza amore ma io non sono uno di quelli.
- Dimostramelo, facciamolo adesso
- Qui?
- Sì qui
A quel punto si baciarono con tanta di quella passione che io incominciai a vergognarmi, poi…….oh no pensai, lo stavano per fare veramente li ^-^ a quel punto, rosa dalla gelosia, mi allontanai per qualche decina di metri e urlai:
- TOUYA AIUTO
A quel punto i due piccioncini si separarono (si ricomposero) e Touya, dopo aver fatto andare via Aya, mi raggiunse correndo
- Cosa è successo?
- I Mikage….. I Mikage
- Dove? Dove ti hanno attaccata?
Mi chiese avvicinandomi al suo petto
- Non ci sono
- Come non ci sono
Mi chiese guardandomi in faccia, ma io avevo il volto abbassato.
- Non ci sono i Mikage, ho mentito
- Perché?
- E mi dici pure perché? Vedi che ti ho visto prima con Aya
A quel punto Touya divenne rosso come un peperone
- Ti prego Touya, ti scongiuro fammi tua
A quella mia esclamazione divenne serio e qualcun altro dietro ad un albero sobbalzava. Aya era tornata in dietro e ci spiava a nostra insaputa
- Non posso, questa sceneggiata e durata abbastanza, va bene i baci, le carezze ma questo no
- perché no?
Mi ostinavo a non capire,anzi capivo benissimo ma non volevo. Io pensavo alla stessa sua maniera, l’amore si fa solamente con la persona amata e non potevo mica costringerlo……..Io lo amavo ma il suo cuore e il suo corpo appartenevano ad un'altra persona. Ma in quel momento disperato, in cui sapevo che di lì a poche ore non sarei stata più libera, mi fece diventare egoista e dimenticai tutti i pensieri filosofici che avevo. Incominciai a cantare e notai che Touya si allontanò e cercò di coprirsi le orecchie ma le onde sonore arrivarono lo stesso al cervello. Mentre continuavo a cantare lui si avvicinò a me mi abbracciò e mi baciò con passione poi incominciò a toccarmi. A quel punto Aya avrebbe voluto intervenire ma lo fece già Wei al posto suo insieme alle sue guardie, quindi rimase a guardare.
- Bene bene Touya. Adesso ci provi anche con la signorina Hatori, non solo con Aya Mikage
A quel punto distratta ruppi l’ipnotizzazione
- Wei è colpa mia lascialo stare Touya
Affermai con decisione
- Cosa è successo?
Domandò Touya molto confuso
- Lasciamo perdere
Rispose Wei
- Che cosa ci fai qui?
Strepitò Touya
- Sono venuto a portarti di persona la medicina
Rispose con carisma Wei aprendo la valigetta nera che portava con se
- Ecco, ma adesso vieni qui Yuina Hatori
Disse guardandomi
- No
Infierii
- Touya portala qui
- Fatti il lavoro da solo
- Bene, allora fatti da parte
A quel punto ordinò a delle guardie di bloccarmi mentre Touya impotente non po fare altro che guardare. Non poteva disubbidire
- NON C’E’ BISOGNO DELLA VOSTRA STUPIDA MEDICINA
Urlai strattonando a terra le guardie che mi tenevano ferma
- Bastardi Mikage vi ucciderò tutti
Strepitai, avevo appena avuto la trasformazione molecolare di una genomer pallas di tipo B, proprio come Chidori
- Incredibile che potenza più di pallas Type b
- Sì Wei sono meglio di Chidori e se mi volete dovrete combattere. AHHHHHHHHHH
A quel punto emisi un suono stridulo e acutissimo, tutto intorno a me si distruggeva e tutti si buttavano a terra con le orecchie doloranti.
Quello era il mio grido lacerante. Quel grido che avrei dovuto fare quando vidi la mia famiglia trucidata. Però quell’urlo non aveva nessuno effetto su Touya. Lo guardai intensamente mentre fluttuavo. Piangendo
- Touya ho deciso che non mi arrenderò, ho deciso di combattere, lo farò per te, per Aya e per tutte le genomer
Mentre io ero distratta Wei si rialzò, prese la pistola e cercò di spararmi
- Stupido uomo, cosa credi di fare
- Touya uccidila
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Un altro urlo, più forte del primo, attraversò le orecchie dei poveri presenti
- Touya cosa apetti……… la pagherai per questo
Disse Wei urlando e strepitando per il dolore
- Mi dispiace Yuina ma purtroppo lo devo fare, combattiamo
- Non dispiacerti troppo tanto lo so che per te io non conto niente
Dicendo questo attaccai Touya che si difese egregiamente
- Ti prego Yuina non voglio farlo
- Attaccami. ATTACCAMI
- Come desideri……
Dicendo questo Touya a malincuore uscì il coltello dal polso e mi attaccò mentre Aya nascosta dietro quel famoso albero, aveva subito poco gli effetti del mio “ultrasuono” a causa della presenza all’interno del suo corpo di Ceres, e pensava molto alle parole di Yuina. Lei amava molto Touya, proprio come lei ma sapeva benissimo che lui non avrebbe mai ricambiato il suo amore. Touya era suo. Ma le dispiaceva per quella ragazza. Un'altra innocente a cui si erano risvegliati i poteri a causa sua. E piangeva. Ogni volta che una persona moriva o soffriva a causa sua lei stava male e il senso di colpa aumentava. Intanto il combattimento andava avanti e si faceva sempre più ardito
- Sei per caso stanco? E io che ho appena iniziato!!!!! Ti farò pagare anche a te per quello che mi hai fatto
- Yui, ma cosa stai dicendo!!!!!
- Muori Touya. MUORI
Lo attaccai più forte di prima ma lui cercando di schivare il colpo mi trapassò l’addome con il pugnale. Quando riaprì gli occhi mi vide appesa al suo pugnale e con il sangue che mi usciva dalla bocca.
- Touya
- No , Yui
A quel punto Touya fece sparire il pugnale e mi accasciò a terra.
- No Yui, perché?
Dalla sua faccia incominciarono a scendere delle lacrime
- No, Touya non piangere
Dissi faticosamente
- Yuina non devi morire, ti prego perdonami
- Non è colpa tua….
Tossii
- ….. Sappi che io ho preferito cento volte di più essere stata messa al tappeto da te piuttosto che da Wei o qualcun altro e poi è giusto che io muoia.
- Non dire così, nessuno merita di morire
- Touya io non faccio parte di questo mondo….
Tossi di nuovo e quando ripresi la mia voce era più bassa di prima
- …..e non ne farò mai parte. Scusami per prima se me la sono presa con te ma sappi che io ti amo. A volte si tende a distruggere ciò che amiamo perché non riusciamo ad averlo. Io so benissimo che tu ami Aya e già che tu ti sia comportato come hai fatto con me…….bè mi ritengo molto fortunata. E’ tempo di sparire per me
- No ti prego, non te ne andare
- Te l’ho già detto, io n on faccio parte di questo mondo ed è giusto che io sparisca
- No Yui, non voglio che tu muoia, se lo farai io…….io non so come farò. Devi sapere che tu, non so come spiegare ma tu mi hai fatto scoprire un sentimento, ma è diverso da quello che provo per Aya. Ed è per questo che ti ho difeso. Io ti difenderò per sempre, da tutti e da tutti.
- Stai facendo questa promessa alla persona sbagliata
- No sono sicuro, questa promessa è per te. Ma spiegami, visto che tu sai tutti indovina, cosa è questo sentimento che invade il mio cuore?
Mi chiese come un bambino curioso ma molto triste.
- Questo forte sentimento che senti si chiama amicizia.
- Amicizia?
- Sì Touya, amicizia. Uno dei sentimenti più nobili che provano gli uomini, dopo l’amore.
A quel punto accarezzai il suo viso
- Touya ricorda le mie ultime parole
- Il mare è il tuo destino.
- Cosa?
Chiese stupito
- Il mare Touya, segui il mare e troverai la tua memoria. Non senti? Ti sta chiamando. Vai da lui è trova quel che sei
A quel punto cantai la canzone che cantò la dea celeste prima di morire. A metà canzone tornai normale e all’intonazione dell’ultima nota chiusi gli occhi per non aprirli mai più. Dopo qualche minuti il mio corpo divenne cenere e fu portato via dal vento. Di me non rimase altro che i vestiti strappati. Touya pianse ancora con stretto tra le braccia i miei vestiti e al braccio il braccialetto con su scritto “ I am perfect ” che gli avevo regalato, in fondo era vero, lui provava amicizia nei miei confronti perché ero stata l’unica, a parte Aya, ad ascoltarlo, l’unica persona molto simile a lui caratterialmente entrambi avevamo lo stesso pensiero, eravamo molto in armonia. Nel frattempo Aya commossa si avvicinò a lui e lo cinse in un abbraccio confortante. Anche sul suo viso scese qualche lacrima e i suoi pensieri andavano su tutto quello che era successo e non poteva fare a meno di pensare che tutto quello che era successo. Lei era la reincarnazione di Ceres, la dea Madre. Non riusciva a smettere di pensare che la colpa di tutto quello era sua. Anche se il suo ragionamento era insensato. Prima di ritornare nel mondo reale inviai un messaggio allo spirito di Aya:
- Mi raccomando Aya, abbi cura di te, di Touya e della tua pancia
Aya rimase perplessa dalla frase da me espressa. Cosa intendeva con la pancia? Ma non ci pensò su per molto tempo aveva ben altri problemi da risolvere in quel momento. Primo di tutti era Touya, doveva consolarlo perché aveva appena perso la sua più cara amica. Tornata nel mondo normale mi svegliai nel m io letto e vidi il mio orologio. Non era passata neanche una notte da quando ero entrata in quella specie di sogno. Mi alzai e ancora un po’ assonnata mi incominciai a preparare. Dovevo andare a scuola ma il ricordo di quello che mi era accaduto non mi aiutava di certo a continuare la mia solita vita. Mentre correvo per la fretta la coda dell’occhio cadde sul mobile in cui tengo tutti i manga e vedo che Ayashi no Ceres non aveva più 14 volumi ma 15. Io incredula mi avvicino e controllo i volumi, ne apro uno a caso e mi vedo mentre parlo con Ceres, mentre festeggio il natale con Touya e gli altri, avevo cambiato la storia! E curiosa di cosa fosse successo dopo la mia “morte” continuai a leggere il volume. Niente di particolare Aya e Touya lo avevano fatto (e sempreeeeee ^_^’ ) Ma a parte questo c’era una bella frase
Adesso quando Touya guarda il mare i suoi pensieri si perdono tra i ricordi e tra essi l’immagine di Yuina si fa spazio e le sue parole riecheggiano nelle sue orecchie “Il mare Touya, segui il mare e troverai la tua memoria. Non senti? Ti sta chiamando. Vai da lui è trova quel che sei” Non sa se veramente il mare può essere un collegamento con i suoi ricordi persi ma una cosa la sa di sicuro, si fidava di Yuina ed è sicuro che prima o poi la sua profezia si avvererà.Perché? Perché lei era la sua amica sibilla e rimarrà per sempre nel suo cuore.
Mentre leggevo quel volume mi sconcertavo, ero colpita, avevo lasciato le mie tracce nel mondo dei manga, ero riuscita a entrare davvero nella storia e l’ho plasmata. Alla fine però il finale è sempre lo stesso, Aya col pancione che piange, ma quelle lacrime erano dedicate anche a me. Io che avevo cambiato un pezzo della loro vita. Cosa aspetti anche tu che stai leggendo questa fanfiction a cambiare la vita delle persone che ti stanno a fianco? A te forse non può sembrare ma ogni tuo gesto o parola può cambiare la vita di qualcuno, in bene o in male. Non puoi sceglierlo ma almeno cerca di cambiare in bene la vita di più gente possibile, loro te ne saranno grate per sempre. Anche quando tu non potrai più stare affianco a te.
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Nonostante la morte ci separi le nostre due anime continueranno a cercarsi per sempre.
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Giuro che la ho letta dalla prima all'ultima parola, e la ho trovata tra le più belle FF , nella parte centrale mi è sembrata molto personale, quando in cuor tuo volevi stare con touya , povera aya quasi cornificata.. vieniii che ti consolo io .
la scena della doccia a petto nudo non poteva mancare (c'è anche in tutti i drami) . La ho trovata in generale divertente ma quando ho letto
Bella da mozzare il fiato! Vedi di muovere quel culetto reale, devi fare i compiti – mi rispose
sono proprio schiattato
Alla fine è un infrocio tra fushigiyuugi e ayachi no ceres . Davvero complimenti
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Giuro che la ho letta dalla prima all'ultima parola, e la ho trovata tra le più belle FF , nella parte centrale mi è sembrata molto personale, quando in cuor tuo volevi stare con touya , povera aya quasi cornificata.. vieniii che ti consolo io .
Grazie sono molto contenta che ti sia piaciuto, per commentarti ho dovuto rileggermi la FF e l'ho riletta a metà D oddio come si vede che l'inizio è stato corretto e a metà si vede il vecchio stile ed è piena di erroriiiii


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la scena della doccia a petto nudo non poteva mancare (c'è anche in tutti i drami) .
Si, è la tipica scena che trovi ovunque... qui ho mancato di originalità

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La ho trovata in generale divertente ma quando
Bella da mozzare il fiato! Vedi di muovere quel culetto reale, devi fare i compiti – mi rispose
"ho letto sono proprio schiattato
Si ho dato il meglio di me lì D asd

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Alla fine è un infrocio tra fushigiyuugi e ayachi no ceres . Davvero complimenti
Si, ammetto di essere stata invidiosa, dopo aver visto fy... tra me e me ho pensato... cavolo perchè non ho mai avuto io un' idea del genere? Sai io scrivo, questa è una delle poche ff in cui mi sono cimentata (l'altra è su Lei l'arma finale). Non mi trovo bene a far muovere personaggi inventati da altre persone.
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  #7  
Vecchio 04-03-2012, 21:29
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Certo è difficile perchè sono personaggi a cui altri hanno già dato un carattere e un comportamento, quindi non puoi fargli fare quello che vuoi... o meglio potresti.. ma del personaggio si conserverebbe solo il nome.

Si ho notato le differenze stilistiche, soprattutto dopo aver iniziato il tuo libro. Comunque la FF è una cosa che hai fatto giusto per divertirti quindi no limits
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Certo è difficile perchè sono personaggi a cui altri hanno già dato un carattere e un comportamento, quindi non puoi fargli fare quello che vuoi... o meglio potresti.. ma del personaggio si conserverebbe solo il nome.

Si ho notato le differenze stilistiche, soprattutto dopo aver iniziato il tuo libro. Comunque la FF è una cosa che hai fatto giusto per divertirti quindi no limits
Adoro Ayashi no Ceres e adoro questa FF vedrai che l'aggiusto
ò_ò devo aggiornarla allo stile attuale
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