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  #1  
Vecchio 11-03-2011, 12:21
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Predefinito Terremoto in Giappone

TOKYO - Un terremoto d'intensità devastante (8.9 gradi) ha investito il Giappone nord-orientale e uno tsunami di dieci metri si è abbattuto sulla costa della città di Sendai, il capoluogo della prefettura di Miyagi, nel nordest del paese. Il sisma ha causato, fino a questo momento, almeno 26 morti, ma il bilancio è provvisorio. Quasi tutte le vittime sono dovute a crolli, come le cinque persone decedute nel crollo del tetto di una casa di riposo della prefettura nordorientale di Fulushima. Le comunicazioni telefoniche attraverso le linee fisse o mobili sono pressochè impossibili nell'area di Tokyo, dove invece ha resistito l'infrastruttura Internet, tramite la quale la gente continua a scambiarsi informazioni in tempo reale sulla situazione di crisi seguita al sisma. I telefoni cellulari sono andati in panne mentre continuano a registrarsi scosse d'assestamento, sono state due quelle devastanti: la prima è durata oltre due minuti e la seconda è stata di 7.8 gradi. Il sisma, secondo l'Istituto di Geofisica americano, si è verificato a 24,4 km di profondità alle 6,46 ora italiana (14,46 in Giappone) e circa un centinaio di chilometri al largo della prefettura di Miyagi. L'allarme tsunami è stato esteso a tutto il Pacifico, all'Australia, Messico, Nuova Zelanda, America Latina ed esteso a tutta la costa ovest degli Stati Uniti. Le onde telluriche sono state avvertire distintamente fino a Pechino. L'onda anomala
LO TSUNAMI
- Ma le immagini più impressionanti arrivano dal porto di Sendai, città capoluogo della prefettura di Miyagi, nel nordest del Giappone. Qui si è abbattuto uno «tsunami» alto una decina di metri: esattamente come avevano preavvertito le autorità. La pista dell'aeroporto è stata invasa dalle acque. L'onda ha investito auto, case e macchinari per l'agricoltura, prima che le acque si ritraessero trascinando tutto con sé verso il mare. In molte case si sono sviluppati incendi, probabilmente causati dello scoppio dei tubi del gas. A Miyagi, capoluogo dell'omonima prefettura, l'acqua dal mare si è riversata all'improvviso nelle strade, trascinando via con sè auto e cartelloni pubblicitari. Il porto si è riempito di carcasse di veicoli. Un'onda ha anche inondato l'enorme parcheggio del parco divertimenti di Disneayland, nella regione di Tokyo.
Il terremoto in Giappone
TOKYO - A Tokyo molte persone hanno riportato lesioni in seguito al crollo del tetto di una scuola, dove era in corso una cerimonia di consegna dei diplomi alla quale stavano partecipando circa seicento studenti. Sempre nella capitale è stato chiuso l'aeroporto di Narita. Uno dei principali aeroporti di Tokyo, quello di Ibaraki che si trova 80 chilometri a nordest della capitale, è stato chiuso a seguito del crollo di un'ampia parte del tetto. L'aeroporto risaliva ad appena un anno fa. Bloccati i treni-proiettile, chiuse centrali nucleari e raffinerie: in quella di Iichihara, vicino alla capitale nipponica, si è sviluppato un incendio, così come era già avvenuto in porto, dove si erano innescati almeno sei focolai. Le immagini in tv mostrano una raffineria in fiamme alle porte di Tokyo. L'antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse. Trenta minuti dopo la scossa di terremoto a Tokyo gli edifici continuavano ad oscillare e le reti di telefoni cellulari non funzionavano. Le fornitura di energia elettrica è saltata in un'ampia parte della piana del Kanto, la grande area di Tokyo: la Nhk ha riferito che circa 4 milioni di abitazioni sono rimaste senza luce a causa delle violentissime scosse. Chiusi tutti i porti giapponesi.
I RACCONTI - Fumo nero si alza anche da un'area industriale nella zona di Isogo, a Yokohama. Immagini televisive mostrano imbarcazioni, automobili e camion trascinate dall'acqua dopo che uno tsunami di piccole dimensioni ha colpito la cittadina di Kamaichi nel nord del Paese. L'agenzia stampa Kyodo riferisce di incendi nella città di Sendai, nel nordest. «L'edificio ha tremato per un tempo che è sembrato lungo e molte persone nella redazione hanno indossato i caschi e alcune si sono infilate sotto le scrivanie», ha detto la corrispondente Reuters Linda Sieg. «È stato probabilmente il peggiore che ho sentito da quando sono arrivata in Giappone più di 20 anni fa». I passeggeri di un treno della metropolitana a Tokyo hanno urlato e stretto la mano dei vicini. La scossa è stata così forte che è stato difficile restare in piedi, ha detto la giornalista Reuters Mariko Katsumara.
IL PREMIER - Il primo ministro nipponico Naoto Kan ha costituito una task force per affrontare le conseguenze del potente sisma che ha colpito il nordest del Giappone. Kan ha comunicato in una conferenza stampa teletrasmessa che le centrali nucleari «si sono fermate automaticamente» e che «non ci sono notizie di fughe di radiazioni». Il capo del governo nipponico ha espresso le più «profonde condoglianze a chi sta soffrendo le conseguenze» di questo «fortissimo terremoto» e ha chiesto alla popolazione di continuare a seguire le indicazioni trasmesse televisivamente con tranquillità. Il ministro degli Esteri giapponese, Takeaki Matsumoto, ha dato disposizioni alla struttura diplomatica di accettare gli aiuti internazionali. Le comunità internazionali cominciano ad offrire i loro aiuti: in prima fila la Francia e gli Stati Uniti. Anche l'Onu ha annunciato che trenta squadre di soccorso sono pronte a partire, mentre l'Unità di crisi della Farnesina, già in contatto con l'ambasciata d'Italia a Tokyo, sta verificando l'eventuale coinvolgimento di connazionali nel violento sisma.
LE SCOSSE - La prima scossa ha raggiunto magnitudo 7.9, poi corretta ad 8.8 quindi a 8.9, alle 14.46 locali (le 6,46 in Italia) con epicentro a una profondità di 24,4 km e a 81 miglia da Sendai, nello Honshu. Un'altra forte scossa di 7.8 si è registrata alle 15.15 locali (le 7,15 in Italia) al largo delle acque della prefettura di Ibaraki, alla profondità di 80 km. L'istituto geologico degli Stati Uniti ha annunciato che il terremoto che ha colpito il nordest del Giappone è stato di magnitudo 8.9, mentre per l'agenzia metereologica giapponese si è trattato di una scossa di grado 8.4. Il terremoto è avvenuto alle 14:46 locali ed è stato seguito da 12 potenti scosse di assestamento, sei delle quali almeno di magnitudo 6.3, esattamente come la scossa che ha colpito recentemente la Nuova Zelanda. La costa nordorientale del Giappone sul Pacifico, Sanriku, in passato è stata colpita da terremoti e tsunami e un sisma di magnitudo 7.2 si era verificato mercoledì. Nel 1933, un sisma di magnitudo 8.1 nella zona provocò la morte di oltre 3.000 persone. La scossa registrata questo pomeriggio sulla costa orientale del Giappone è stata la più potente mai registrata nel Sol Levante.
MERCATI - Subito dopo la scossa lo yen ha iniziato a perdere terreno contro il dollaro, arrivando fino a 83,30 da 82,74 prima del sisma. Lo yen ha perso terreno anche contro l'euro a 115,01 da 114,35. Il cross euro-dollaro è a 1,3815. La borsa di Tokyo ha chiuso in forte ribasso. L'indice Nikkei ha lasciato sul terreno l'1,72% a 10.254,43 punti. L'indice aveva comunque già aperto in ribasso dell'1,30%, scendendo sotto quota 10.300 per la prima volta dal 1 febbraio, minato dall'instabilità politica in Medio Oriente.
FONTE: corriere.it

Una cosa spaventosa a cui stanno reagendo in maniera impeccabile, rimboccandosi già le maniche ....

Sempre più onore e rispetto per loro, soprattutto in questi terribili momenti
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  #2  
Vecchio 11-03-2011, 14:41
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Predefinito Riferimento: Terremoto in Giappone

Già ho letto , fosse successo in italia , sarebbe stato un disastro.

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  #3  
Vecchio 11-03-2011, 18:10
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Predefinito Riferimento: Terremoto in Giappone

Fosse successo in Italia non esisterebbe più lo stivale...
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  #4  
Vecchio 11-03-2011, 21:46
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Genbu Fan
 
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Predefinito Riferimento: Terremoto in Giappone

completamente sconvolta per ciò che leggo e vedo su questo terremoto che ha colpito il Giappone, ma nello stesso tempo sono sempre più ammirata verso questo popolo...leggete queste testimonianze di italiani che hanno vissuto questa tremenda esperienza in Giappone

Durante il violento terremoto che ha scosso il Giappone alle 7 di venerdì mattina (ora italiana) la terra ha vibrato talmente tanto che «sembrava di stare su una nave in mare aperto»: lo ha detto all'Ansa Mauro Politi, ricercatore post dottorale presso l'International Christian University di Mitaka, periferia di Tokyo, raggiunto al telefono. «Qui a Tokyo la scossa è stata spaventosa sia in intensità che durata - spiega il ricercatore, che vive da un anno in Giappone - ma anche la sensazione è stata diversa dal solito. Vivendo qui per un lungo periodo si fa l'abitudine a scosse frequenti e importanti; ma se normalmente tutto attorno vibra, oggi sembrava di stare su una nave in mare aperto. Credo che la scossa principale sia durata ben più di un minuto, attorno alle 14.45 ora locale, e le scosse minori stanno continuando ininterrotte e nitide». Intanto, la popolazione reagisce compatta alle conseguenze del terremoto: «La gente è organizzata - continua Mauro - ho visto molti uscire dalle case con caschetto e valigetta. La tv continua a far vedere pochi video di danni che, data l'entità dell'evento, oserei dire minori: «calcinacci» crollati, prodotti nei supermercati che caduti dalle mensole e una raffineria in fiamme. Le immagini più impressionanti sono però quelle dello Tsunami arrivato in una delle province a nord di Tokyo. A pochissimi minuti dalla scossa principale però ogni canale televisivo presentava una chiara allerta per le zone costiere interessate». Al momento, conclude il ricercatore, «la conseguenza del terremoto più evidente qui a Tokyo è una paralisi quasi completa delle linee ferroviarie e metropolitane, il che significa totale incapacità di movimento per gran parte della popolazione».

IL CORRISPONDENTE - «Un'esperienza allucinante»: che lo dica un italiano può apparire normale, ma che sia descritta con tanto pathos dai giapponesi, soliti a convivere con le scosse sismiche, dà l'idea della forza straordinaria del sisma che ha colpito l'intera costa orientale del Giappone. Ho visto la gente riversarsi subito per strada non appena si è capito che la prima scossa delle 14.46 (6.46 in Italia, di magnitudo 7.9 rivista dalla Jma a 8.8) non era affatto passeggera. Almeno un minuto, interminabile, cui ne sono seguite altre di assestamento che hanno fatto aumentare la gente per strada e in un'area, accanto all'ambasciata americana, piena di uffici. Non ho visto scene di panico, anzi battute e sorrisini di stupore per quanto stava accadendo, sussurrate quasi sottovoce, malgrado l'asfalto sotto i piedi sembrasse più il tapis roulant di aeroporti e grandi magazzini rendendo precario l'equilibrio, mentre i pali della luce e dei semafori oscillavano come potenti fionde. La polizia dinanzi alla rappresentanza diplomatica Usa ha allora preso i megafoni e ha invitato tutti «a non creare ingorghi» e a raggiungere le aree del quartiere deputate a funzionare da raccolta della popolazione in caso di «eventi catastrofali». Sono spuntati diversi elmetti di plastica, qualcuno ha preso il kit da sopravvivenza, obbligatorio negli uffici e dei luoghi pubblici. A distanza di poco più di mezz'ora una seconda e potente scossa ha spinto altre persone per strada, con molte ragazze scalze e senza tacchi, mentre anche in tv i giornalisti hanno indossato gli elmetti. Dopo più di un'ora c'era una tranquillità relativa e surreale, con i tremolii apparsi quasi normali. A questo punto mi sono posto e ho posto una domanda su tutte: «cosa sarebbe successo in Italia di fronte a una scossa del genere?». «Da questo punto di vista - ha risposto serafico un dipendente di una società di trading - è meglio stare in Giappone». (fonte: Ansa)
corriere.it

sembra che questo sia stato il 5 sisma più forte nel mondo mai registrato da quando esistono i sistemi di rilevazione e che l'asse terrestre si sia spostato di addirittura 10 cm!!! leggete QUI
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  #5  
Vecchio 11-03-2011, 22:21
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è terribile...è stato veramente forte, e lo tsunami poi è stato devastante :(



ci sono un sacco di video in giro!
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  #6  
Vecchio 11-03-2011, 22:37
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veramente una cosa impressionabile!!!
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  #7  
Vecchio 11-03-2011, 22:46
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c'è anche online il live stream della TBS:
http://www.ustream.tv/channel/tbstv
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  #8  
Vecchio 12-03-2011, 02:16
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mamma mia impressionante

in Italia sarebbe stata un'Apocalisse

caspita cmq 2 minuti di scosse sono tantissimi
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  #9  
Vecchio 12-03-2011, 10:32
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Purtroppo ora i problemi sembrano provenire dalle centrali nucleari. Quella di Fukushima 2 starebbe per esplodere ...
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Vecchio 12-03-2011, 11:06
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Cronaca di una reazione annunciata. Di fronte a immagini catastrofiche che sembrano uscire dal capolavoro d'animazione di Hayao Miyazaki, Nausicaä della Valle del Vento, non è facile capire come sia possibile non farsi prendere dal panico, non lasciarsi andare alla disperazione più totale, non sentirsi completamente persi. La risposta è semplice: essere preparati. Una preparazione che ovviamente è innanzi tutto di tipo concreto. Per i giapponesi ogni cosa deve essere programmata alla perfezione. Così scuole, uffici, stazioni, ospedali: tutti i luoghi pubblici hanno dei piani di evacuazione ben collaudati che vengono testati periodicamente.
Ogni anno, ad esempio, nell'università in cui insegno - Waseda - si svolgono le «prove generali» di un'evacuazione. Gli altoparlanti ci avvisano che dobbiamo lasciare l'edificio e così, docenti e studenti insieme, scendiamo tutti in fila le scale fino al piano terra per poi incamminarci con calma fino al punto di ritrovo prestabilito. Una «camminata» di un paio di chilometri molto importante per imparare a conoscere il tragitto che si deve percorrere in caso di emergenza. Usando sempre la metropolitana o altri mezzi pubblici, infatti, non è sempre detto che lo si sappia raggiungere anche a piedi.
(Ansa) Anche gli inquilini di qualsiasi abitazione privata sanno bene cosa fare durante il sisma e nei momenti immediatamente successivi. Nascondersi sotto il tavolo, se possibile scappare in bagno (l'ambiente di solito più resistente della casa in quanto compatto), ripararsi la testa con la prima cosa rigida a portata di mano, spegnere subito i fornelli e mettersi le scarpe se scalzi (ci si potrebbe tagliare con i vetri). Importante poi è fare in modo che la porta d'ingresso resti bene aperta perché, se una successiva scossa di assestamento dovesse bloccarla, sarebbe poi difficile scappare. Banalità? Provate a trovarvi sotto un soffitto pronto a crollare senza sapere che fare...

Una volta che la situazione è sotto controllo, si inforca lo zainetto delle emergenze (che si tiene sempre pronto), ci si infila l'elmetto e ci si dirige verso il punto di aggregazione prestabilito in attesa di ulteriori istruzioni. La preparazione psicologica, però, è quella che gioca il ruolo più importante, quella che forse caratterizza principalmente il popolo giapponese. Vivendo in questa parte del mondo, volenti o nolenti, ci si abitua presto a esorcizzare lo jishin (il grande terremoto) anche attraverso battute di spirito, un modo tutto sommato efficace per imparare a familiarizzare con il proprio destino, per diventare fatalisti.

Attese in stazione (Ansa) Non deve stupire, perciò, la calma mostrata in Giappone di fronte al disastro. Il controllo delle emozioni è un tipo di esercizio psicofisico a cui i giapponesi vengono abituati sin da piccoli. Mostrare in pubblico eccessi di tristezza, ma anche di gioia, viene considerato come un segno di debolezza imbarazzante. Chiunque abbia visto un incontro di sumo, ad esempio, sa bene che né al lottatore vincitore né a quello perdente, viene concesso un sorriso o un'espressione di tristezza. Ma anche capolavori della letteratura come La pioggia nera, di Masuji Ibuse, rendono l'idea: resoconto del disastro atomico di Hiroshima, il romanzo narra con distacco diaristico la Catastrofe umana per eccellenza: ai nostri occhi, un esercizio impossibile.


Dunque, per quanto agli occhi di un occidentale la reazione di queste ore del popolo giapponese possa sembrare fredda, quasi disumana, quando milioni e milioni di persone sono costrette ad abitare in un contesto relativamente angusto in cui la natura spesso sprigiona tutta la sua forza distruttrice, il controllo delle proprie emozioni, unito a una certa capacità di astrazione, è davvero l'unica maniera per riuscire a sopravvivere. Il grande senso di appartenenza alla collettività è un altro degli elementi fondamentali da tenere in considerazione. In un Paese in cui l'identità nazionale si forma soprattutto attraverso il gruppo, piuttosto che il singolo, anche in situazioni di emergenza estrema è importante non uscire dai propri spazi, rispettare le regole. Soltanto così è possibile mantenere l'ordine sociale e conservare la propria identità. In questo, i samurai sono stati maestri: e il loro spirito, oltre che nei manga, sopravvive nel Dna del popolo del Sol Levante. Nelle prossime settimane di sicuro i giapponesi continueranno a fare quello che gli è stato insegnato, a cercare di controllare il proprio dolore, ad aiutarsi a vicenda rispettando le regole. Se così non fosse, il Paese cadrebbe nel caos più totale e la gente si sentirebbe ancora più disorientata, vittima di questo ennesimo assalto di un Godzilla risalito dalle viscere della terra. Questa nuova catastrofe metterà a dura prova tutti i manuali, le esercitazioni e le simulazioni fatte finora, ma di sicuro alla fine i giapponesi ne usciranno a testa alta, ulteriormente rafforzati, come del resto hanno sempre fatto in passato.


Alessandro G. Gerevini
*Professore Associato di Letteratura giapponese, Waseda University, Tokyo
Come si fa a non amare un popolo del genere ...
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